Hackerati gli hotel, rubate 20mila carte di credito

Nel mirino Hyatt, Marriott, InterContinental, Starwood e altri.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-08-2016]

hotel hacker

I numeri delle carte di credito, i nomi dei loro titolari, le date di scadenza e i codici di verifica: tutto questo è stato sottratto da degli hacker agli hotel di proprietà della HEI Hotels & Resorts.

A farlo sapere è il gruppo stesso, che detiene marchi famosi quali Starwood, Marriott, Hyatt e InterContinental: nel complesso, i sistemi di 20 strutture con questi marchi sono stati infettati dal malware che ha rubato i dati di oltre 20.000 carte.

«Riteniamo» - ha fatto sapere HEI - «che il malware abbiamo ottenuto le informazioni delle carte di pagamento in tempo reale, mentre venivano usate», poiché i dati non vengono registrati dai sistemi informatici. L'articolo continua qui sotto.

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Il malware ha colpito ininterrottamente dal 2 dicembre 2015 al 21 giugno 2016, ma qualche hotel era già infetto il primo marzo del 2015.

HEI invita pertanto chiunque abbia soggiornato nelle sue strutture a controllare gli estratti conto, e ha iniziato al transizione a un nuovo sistema informatico che separi la gestione dei pagamenti dal resto della rete interna.

I responsabili della violazione non sono stati individuati. Un'indagine è in corso.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

@ lapis Ovvio! Ma a me in uno degli hotel di quella catena non mi vedrebbero più se mi fosse toccata una bega del genere e, in ogni caso, a me non mi ci vedranno mai...
19-8-2016 15:04

{lapis}
...e naturalmente nessuna sanzione verrà comminata a HEI Hotels & Resorts, e nessun congruo pagamento dei danni sarà garantito in automatico a tutti gli interessati (per la perdita di privacy e il fastidio di dover rifare la carta), e in particolare a quelli che hanno subito anche il furto del denaro.
17-8-2016 12:01

La tecnologia sta diventando sempre più affidabile :)
17-8-2016 08:16

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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