Ma aumenta anche la confusione sugli standard.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-01-2022]
Nel 2019, annunciando l'ultima revisione delle specifiche, la Wi-Fi Alliance introdusse una nuova nomenclatura elaborata sin dall'anno precedente per distinguere le diverse generazioni: l'edizione allora più recente, conosciuta fino a quel momento come Wi-Fi 802.11ax, divenne semplicemente Wi-Fi 6.
Per gli utenti comuni, che non si intendono di sigle e standard, il nuovo sistema era sicuramente più semplice: capire che il Wi-Fi 2 è successivo (e probabilmente migliore) del Wi-Fi 1 è senz'altro più facile che non ricordarsi le differenze tra Wi-Fi 802.11b e Wi-Fi 802-11a.
Ora, però, le cose vanno già complicandosi. Non solo al Wi-Fi 6 s'è presto aggiunto il Wi-Fi 6E, versione migliorata dello standard iniziale e che sfrutta le frequenze a 6 GHz, ma dal 5 gennaio è arrivato anche Wi-fi Certified 6 Release 2.
Questa ulteriore revisione introduce miglioramenti nell'uplink e nella gestione dei consumi energetici, aggiungendo l'uplink multiutente MIMO che consente a più dispositivi connessi di effettuare contemporaneamente l'upload verso un access point e guadagnando due nuove modalità di funzionamento: a basso consumo e sleep.
I destinatari di questi avanzamenti nel consumo di energia sono soprattutto i dispositivi della Internet delle Cose: ogni apparecchio alimentato a batteria e che sfrutti una connessioni Wi-Fi 6 Release 2 potrà garantire un'autonomia superiore rispetto a quella che era possibile offrire ai suoi predecessori legati a una variante precedente dello standard Wi-Fi.
È peraltro previsto che alcune funzionalità del Wi-Fi 6 Release 2 siano aggiunte anche ai dispositivi che supportano Wi-Fi 6 e Wi-Fi 6E, tramite un aggiornamento del firmware.
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