Intel si riorganizza tagliando i rami secchi

Le divisioni non essenziali saranno scorporate. L'azienda ora scommette sulla produzione di chip personalizzati.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-04-2025]

intel tan divisioni non essenziali
Foto di Rubaitul Azad.

Non è un mistero il fatto che Intel si trovi a un bivio cruciale nella propria storia: deve prendere decisioni drastiche da cui dipenderà l'intero futuro dell'azienda.

Non a caso, dunque, il suo nuovo CEO, Lip-Bu Tan, sembra determinato a intraprendere una strada di rinnovamento radicale.

Durante il suo primo intervento pubblico all'evento Intel Vision di Las Vegas, Tan ha annunciato che l'azienda intende scorporare le unità non essenziali; si concentrerà invece su nuovi prodotti, come i «semiconduttori personalizzati», per allinearsi meglio alle esigenze dei clienti.

Tan non ha specificato quali divisioni Intel consideri «non essenziali», ma il messaggio è chiaro: l'azienda deve snellirsi e tornare a innovare.

Tra le sfide più urgenti, il CEO ha evidenziato la necessità di ricostruire il talento ingegneristico, migliorare il bilancio e ottimizzare i processi di produzione per soddisfare le richieste dei clienti. Intel, che per decenni ha dominato l'industria dei semiconduttori, si trova infatti ora a inseguire i concorrenti in aree cruciali come i chip per data center e la IA, dove le sue soluzioni, come gli acceleratori Gaudi, non hanno raggiunto gli obiettivi di vendita prefissati.

Tan ha ammesso che l'azienda è rimasta indietro sull'innovazione, un mea culpa che riflette le difficoltà incontrate sotto la guida del predecessore Pat Gelsinger, costretto alle dimissioni a dicembre 2024 dopo un quadriennio turbolento.

Un altro punto focale della strategia di Tan è il rafforzamento della divisione foundry, che produce chip per clienti esterni. Gelsinger aveva cercato di trasformare Intel in un produttore a contratto competitivo; ma i risultati sono stati deludenti, con ritardi e difficoltà nel soddisfare le aspettative dei clienti.

Tan ha sottolineato l'importanza di ascoltare i clienti e permettere loro di definire design e produzione: è un cambiamento di approccio che potrebbe attrarre grandi aziende in cerca di soluzioni personalizzate. Tuttavia, il percorso per trasformare Intel in una foundry di livello mondiale, in grado di competere con giganti come TSMC, rimane lungo e complesso; questo è vero soprattutto considerando le perdite finanziarie accumulate, con un rosso di 18,76 miliardi di dollari nel 2024: per Intel è il primo anno in perdita dal 1986.

La nomina di Tan, che ha assunto il ruolo il 18 marzo 2025, aveva inizialmente generato ottimismo tra gli investitori, con un balzo del 12% delle azioni in after-hours. Tuttavia, dopo il suo discorso, il titolo ha perso l'1,2% riflettendo forse un certo scetticismo sulle sfide che attendono l'azienda.

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Commenti all'articolo (5)

Dormire troppo sugli allori pensando che i clienti continuino a fare la fila fuori dal cancello può in effetti portare a queste situazioni, quando si diventa troppo autoreferenziali di solito si sbatte violentemente e, nel mondo d'oggi, difficilmente ci si risolleva.
9-4-2025 19:22

Il lato positivo è che a Santa Clara i grattacieli scarseggiano, quindi dopo il Tariffgate odierno non li attirerà l'idea di aprire una finestra... :pc:
3-4-2025 19:06

il discorso del CEO e stato un susseguirsi di scuse verso tutti e promesse di nuove azioni che però non sono state chiarite quindi gli investitori sono perplessi, anche perché hanno fallito con le GPU ARC, sono indietro da matti contro AMD tipo 84% d contro il 15% di Intel per quanto riguarda la piattaforma PC, per non parlare di ARM,... Leggi tutto
3-4-2025 17:50

Mi sa che devo ordinare... :shock:
2-4-2025 10:16

{gipo}
Tutto nell'universo è un pendolo, e Intel non sfugge ovviamente a questa legge. Hanno dormito per anni dopo essere diventati quasi monopolisti, e ora si svegliano e scoprono che i concorrenti erano invece ben svegli. Ormai possono solo andare in spiaggia a prendersi la tintarella.
2-4-2025 10:09

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Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzakh Rabin, vincitori nel 1994, sebbene gli accordi di Oslo abbiano avuto effetti molto brevi.
Kofi Annan e le Nazioni Unite, vincitori nel 2001, investigato nel 2004 per il coinvolgimento del figlio in un caso di pagamenti illegali nel programma Oil for Food.
Wangari Muta Maathai, vincitrice nel 2004, convinta che il virus HIV sia stato creato in laboratorio e sfuggito per errore.
Barack Obama, vincitore nel 2009, appena eletto presidente degli USA.

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