L'UE vuole riformare il GDPR per favorire l'IA: privacy e diritti digitali a rischio



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-11-2025]

La Commissione Europea sta valutando modifiche sostanziali al Regolamento generale sulla protezione dei dati, il GDPR; l'obiettivo è favorire lo sviluppo dell'intelligenza artificiale nel mercato unico. Le proposte sono contenute in una bozza trapelata del cosiddetto "Digital Omnibus Package" e hanno suscitato critiche da parte di attivisti per la privacy e giuristi: temono un indebolimento delle tutele fondamentali per i cittadini europei.

Secondo quanto riportato da The Register, la bozza prevede una serie di deroghe e semplificazioni che potrebbero ridurre l'efficacia del GDPR in contesti legati all'uso dei dati per l'addestramento di modelli di intelligenza artificiale. Tra i punti più controversi figura la proposta di escludere i dati pseudonimizzati dal perimetro delle protezioni attuali, consentendo un trattamento meno rigoroso da parte dei titolari. Se approvato, questo cambiamento potrebbe permettere alle aziende di utilizzare grandi volumi di dati personali senza dover rispettare gli stessi obblighi di trasparenza, consenso e minimizzazione previsti dal regolamento vigente.

Un altro aspetto critico riguarda la semplificazione degli obblighi per le piccole e medie imprese: secondo la Commissione sarebbero penalizzate dall'attuale impianto normativo. La bozza propone di eliminare l'obbligo di tenere un registro dei trattamenti per le aziende con meno di 50 dipendenti, a meno che non trattino dati sensibili. Sebbene questa misura sia presentata come un alleggerimento burocratico, alcuni esperti hanno sottolineato il rischio di creare un doppio regime che potrebbe compromettere la coerenza e l'efficacia del GDPR.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Max Schrems, fondatore dell'organizzazione NOYB, ha criticato duramente l'approccio della Commissione, accusandola di voler "bucare" il regolamento per favorire gli interessi delle grandi piattaforme tecnologiche. Secondo Schrems le modifiche proposte non rappresentano un aggiornamento tecnico ma un indebolimento strutturale delle garanzie previste per i cittadini europei. Anche altri osservatori hanno espresso preoccupazione per la mancanza di un dibattito pubblico e per il rischio che il processo legislativo venga accelerato senza un adeguato confronto con le parti interessate.

Il pacchetto Omnibus include interventi su cybersecurity e regolazione dell'IA e dovrebbe essere presentato ufficialmente il 19 novembre. Se approvato, potrebbe segnare una svolta nella politica digitale europea, con implicazioni rilevanti per aziende, sviluppatori e utenti. Resta da vedere se il Parlamento europeo e il Consiglio decideranno di sostenere le proposte o di modificarle in modo sostanziale. In ogni caso il dibattito sulla compatibilità tra innovazione tecnologica e diritti fondamentali è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi.

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