Euro digitale, al via la fase pilota: tecnologia italiana per l’app e i pagamenti peer-to-peer

Almaviva, Fabrick e Nexi creeranno l'infrastruttura per la moneta digitale della BCE.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-10-2025]

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Foto di John Vid.

La Banca Centrale Europea ha compiuto un altro passo verso l'introduzione dell'euro digitale, selezionando i fornitori che collaboreranno alla fase pilota del progetto. Tra questi figurano tre aziende italiane: Almaviva, Fabrick e Nexi, che avranno ruoli chiave nello sviluppo dell'infrastruttura tecnologica e dell'interfaccia utente. Il progetto, che non implica ancora l'emissione effettiva della moneta digitale, mira a testare la fattibilità tecnica e operativa di un euro elettronico accessibile ai cittadini dell'Eurozona.

Almaviva e Fabrick sono state incaricate di realizzare l'applicazione mobile che consentirà agli utenti di interagire con l'euro digitale. L'app sarà sviluppata in collaborazione con la Banca d'Italia, che partecipa al progetto come uno dei sei istituti centrali coinvolti. L'obiettivo è garantire un'esperienza d'uso semplice, sicura e compatibile con i dispositivi mobili già in uso. Nexi invece lavorerà al modulo dedicato ai pagamenti peer-to-peer, contribuendo alla definizione delle modalità con cui gli utenti potranno trasferire fondi digitali tra loro.

La fase pilota durerà sei mesi a partire da novembre e coinvolgerà anche le banche centrali di Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Lettonia. Ogni istituto sarà responsabile di testare uno specifico ambito funzionale: la Banque de France si occuperà dei pagamenti nei punti vendita fisici, la Bundesbank dei pagamenti online, il Banco de España dell'integrazione con i sistemi bancari, De Nederlandsche Bank dei pagamenti tra imprese e Latvijas Banka dell'accessibilità per utenti con disabilità.

Secondo la BCE, il progetto dell'euro digitale nasce per offrire una forma di moneta elettronica pubblica, complementare al contante, che possa garantire «sovranità monetaria e inclusione finanziaria» in un contesto sempre più orientato ai pagamenti digitali. A differenza delle criptovalute, l'euro digitale sarebbe emesso direttamente dalla BCE e avrebbe corso legale, mantenendo la stabilità e la fiducia associate alla moneta tradizionale.

La scelta di coinvolgere aziende italiane in ruoli centrali è stata accolta con favore dal Ministero dell'Economia e dagli ambienti industriali, che vedono nell'iniziativa un'opportunità per valorizzare le competenze nazionali nel settore fintech. Almaviva può vantare una lunga esperienza nella digitalizzazione della pubblica amministrazione; Fabrick è un attore importante nel settore dell'open banking. Si tratta insomma di due realtà che dovrebbero essere capaci di coniugare innovazione e affidabilità. Nexi è un nome ben noto tra i sistemi di pagamento europei.

La BCE ha comunque precisato che il progetto non implica una decisione definitiva sull'emissione dell'euro digitale, ma costituisce una fase di sperimentazione necessaria per valutare l'impatto tecnico, economico e sociale della nuova moneta. I risultati del test saranno analizzati nel corso del 2026: solo allora si potrà decidere se procedere con l'implementazione su scala continentale.

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