Dipendenti Blu in rivolta

Proprio mentre l'appoggio dei sindacati viene a dare una mano alla situazione dei dipendenti Matrix, la preoccupazione si fa sentire presso un altro non gestore di telefonia italiano: parliamo dei contratti che non saranno rinnovati per i dipendenti di Blu.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-02-2002]

Nelle settimane scorse abbiamo parlato della rivolta dei dipendenti di Virgilio in vista dei tagli di cento unità nell'organico aziendale. Pare che la Filcams-CGIL abbia deciso di affiancarsi ai dipendenti di Matrix nella loro rivolta.

"Da sempre" afferma una nota del sindacato "il sindacato e i lavoratori hanno ricercato il confronto sindacale ma con lo scopo chiaro ed esplicito di evitare i licenziamenti e la mobilità". La Filcams-Cgil, quindi, annuncia per i prossimi giorni una serie di iniziative di sostegno alla vertenza "anche con lo scopo di allargare l'iniziativa a tutti i lavoratori e le lavoratrici della net economy, che stanno subendo, spesso in silenzio, espulsioni e licenziamenti".

La new-economy, però, non miete vittime solo fra chi lavora in Rete, ma anche in posti che sembravano quasi inviolabili: è il caso dei dipendenti del call-center di Cadenzano, che gli utenti Blu sono abituati a chiamare in caso di difficoltà, e che sarà chiuso a breve.

Ultimamente si è parlato molto delle difficoltà di Blu, il quarto operatore mobile italiano, arrivando perfino a prevederne lo smembramento da parte degli azionisti, ma dei dipendenti quasi non si è fatta parola. Si parla di capitali, di grosse quantità di denaro che vengono spostate da una società all'altra, come se fosse un bel gioco in cui tutti guadagnano, ma in realtà alla base di questo "gioco" ci sono persone che forse domani si ritroveranno a casa e senza un lavoro.

Pubblichiamo una lettera aperta di sfogo da parte dei dipendenti di Calenzano, alle prese con le difficoltà insite nell'azienda che li ha finora avuti come dipendenti: pare che Blu si appresti a chiudere proprio questo call-center, non rinnovando i contratti dei suoi dipendenti che ivi lavorano. Ecco il testo integrale della missiva:

"Questa mattina noi operatori del Call Center Blu di Calenzano abbiamo appreso che i nostri contratti di formazione lavoro non verranno riconfermati, nonostante soltanto qualche mese fa ci era stato assicurato che il 97% dei contratti sarebbero stati rinnovati. La notizia è stata comunicata circa un'ora prima al Call Center di Palermo dal responsabile del personale, Alberto Tagliaferro, il quale ha preferito recarsi nella sede in cui la scadenza dei contratti avverrà a partire dal mese di Giugno. La domanda nasce spontanea: perché non si è recato a Cadenzano, visto che gli impiegati CFL che attendono la riconferma oggi non si trovano a Palermo? Anche noi di Calenzano abbiamo diritto di essere informati su ciò che sta accadendo e ciò che accadrà?"

"Blu: Il futuro che non c'era? Noi operatori siamo alla base del successo di Blu: abbiamo in gran parte contribuito alla crescita dell'azienda ed al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Siamo noi che abbiamo fin da subito gestito i clienti, avvalendoci di sistemi scadenti e pertanto incontrando numerose difficoltà. Siamo sempre noi quelli che hanno dovuto affrontare personalmente reclami, insoddisfazioni e polemiche da parte dei clienti, difendendo a spada tratta la nostra azienda. Ci siamo tutti resi disponibili a orari massacranti, a straordinari a oltranza e, in certe occasioni, come per esempio il primo periodo di start up, abbiamo sopportato anche cinque giorni consecutivi di turno notturno. Ci siamo adattati senza polemiche a tutto questo e abbiamo, fin da subito, creduto nello spirito aziendale che veniva alimentato dall'azienda stessa nel rispetto di una meritocrazia che avrebbe premiato gli sforzi di ognuno di noi."

"Alla luce di quanto sopra riportato, chiediamo che la situazione venga resa nota. Fino a ora si è parlato soltanto della vendita di Blu e delle esigenze degli azionisti... vogliamo cominciare a parlare di noi operatori?"

Lo sfogo da parte degli operatori del Call Center di Calenzano fa capire a quale livello di stress siano arrivati i dipendenti di Blu, da mesi ormai senza alcuna prospettiva, ogni giorno illusi da vane promesse, mentre la preoccupazione degli azionisti è il loro gioco di capitali e non l'interesse per le persone che si sono impegnate per far crescere il valore della loro proprietà.

Se la coscienza della dirigenza non muterà a favore della dipendenza, speriamo almeno in un intervento da parte del Governo, che si è impegnato presso molte altre realtà in difficoltà, almeno per salvare quelle persone che hanno dimostrato con impegno e assiduità che essere dipendente non significa solo sfruttare il datore di lavoro.

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