Con Netsukuku la Rete può sfuggire alla censura

I governi si interessano sempre più alla Rete e alle informazioni la attraversano. Normale attenzione o possibile censura? Ecco come reagire attivamente.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-06-2010]

Internet censura Rete Netsukuku

È recente la notizia secondo la quale nella legge cosiddetta "salva privacy" che il governo si appresta a emanare vi è una particolare attenzione alla Rete.

Difatti, come riportato anche su Zeusnews da Pier Luigi Tolardo, essa contiene una norma che prevede per le rettifiche agli articoli pubblicati nei blog un tempo massimo di 48 ore, pena una sanzione che potrebbe arrivare fino a 12.500 euro.

Non ci soffermeremo sulle implicazioni di una simile legge, tra l'altro già ampiamente espresse nel citato articolo, ma piuttosto su come tale legge sia di fatto inutile.

La Rete, come si sa, è nata per scopi militari e dal momento in cui fu rilasciata alle università nacque quel fenomeno che oggi è denominato Internet.

Ma Internet, malgrado sia comunemente identificata con il World Wide Web, non è soltanto questo. Vi è infatti un fiorire di tecnologie che vanno al di là del WWW e un esempio per tutti è il progetto Netsukuku.

La Rete, nel suo complesso, tende a mutare ed è a opera di un giovane matematico catanese - Andrea Lo Pumo - e del suo innovativo protocollo di routing, posto alla base di Netsukuku, che potrebbe avvenire la più grande rivoluzione dei nostri tempi.

Netsukuku è un progetto innovativo il quale definisce ciò che in linguaggio tecnico è chiamato "metaprotocollo", ossia un sistema che, basandosi sulle teorie del caos e dei frattali, riesce a eliminare dalla rete tutto ciò che oggi ci permette di essere connessi: provider, router e quant'altro.

Esso riesce a far funzionare ogni nodo della rete - quindi ogni singolo PC che ne fa parte - come un router la cui connessione è garantita da una parte attraverso un'antenna Wi-Fi che lo mette in comunicazione col nodo o i nodi più vicini e dall'altra da un demone che, girando in background su ogni nodo, riesce con pochissime risorse in termini di memoria e di processore a mantenere una mappa di routing grande pochi kilobyte.

Netsukuku ambisce quindi a creare una sorta di rete parallela a banda larga attraverso una serie di connessioni wireless multipunto interconnesse le quali, non necessitando del collegamento a un provider Internet, riescono a fare a meno della attuale struttura.

Una rete di questo tipo sarebbe totalmente libera e democratica, non potendo essere né controllata né distrutta poiché completamente decentralizzata, anonima e distribuita.

Ne segue quindi che il giorno in cui vi saranno una o più leggi che tenteranno di mettere un freno alla libertà di contenuti e di accesso a Internet forse la Rete, così come la conosciamo oggi, già non esisterà più.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 16)

Una possibile soluzione? Leggi tutto
27-6-2010 12:54

Grazie, molto chiaro. Non condivido la mia connessione con nessuno ma era solo per capire.
26-6-2010 13:11

@zero: l'articolo non parla di 'condivisione di banda' nel senso di 'banda comprata dalla rete del provider' (il principio illegale e implausibile anche tecnicamente ma che ha affascinato molti sprovveduti qualche anno fa con l'iniziativa denominata FON, leggetevi qualcosa sull'ideatore Martin Varsawsky, ah ah ah, anzi no, c'è poco da... Leggi tutto
26-6-2010 09:11

{HS}
Silent Runner, se tu hai più PC sei comunque sempre tu ad usufruire del servizio (connessione ad Internet). Se invece rendi disponibile il servizio a terzi, fai in modo che altri "scrocchino" il servizio senza pagare, ed è perlomeno vietato dalle regole contrattuali della fornitura del servizio (e magari è anche illegale)
26-6-2010 09:04

A mio parere, che sia illegale o no in questo momento, è di scarsa rilevanza. Con i tempi (e i politici) che corrono, ci metterebbero pochi mesi per fare una bella leggina ad hoc, sempre in nome della privacy, s'intende. :twisted: Leggi tutto
25-6-2010 22:14

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