Assinform certifica la ripresa ma richiede un intervento deciso

Il settore IT italiano mostra segni di miglioramento. È necessario intervenire in maniera coraggiosa per avere una crescita nel 2011.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-09-2010]

Paolo Angelucci crescita IT Assinform 2010 2011

L'IT italiano va ancora male, ma nel complesso il suo stato di salute è migliore rispetto all'anno scorso: è questa la situazione che emerge dai dati pubblicati da Assinform e commentati dal presidente dell'associazione, Paolo Angelucci.

Nel primo semestre del 2010, il settore IT ha chiuso facendo registrare un segno negativo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: l'andamento è stato infatti del -2,5%; sulla stessa linea il settore TLC, che ha registrato un -2,3%.

Se "l'emergenza non è finita", come ricorda Angelucci, è tuttavia confortante poter registrare "un'inversione di tendenza": a fine giugno 2009 i dati parlavano di un -9% per l'IT italiano, che dunque nell'ultimo anno ha recuperato più del 6%.

Il risultato attuale, negativo nonostante la crescita, non è però la principale preoccupazione di Assinform, che prevedeva una situazione di questo tipo; l'associazione guidata da Angelucci preme invece perché si prendano subito delle iniziative che permettano all'IT di riprendere slancio, al fine di "avviare una fase di crescita competitiva nel 2011".

Angelucci chiede esplicitamente "atti di coraggio da parte delle istituzioni, del Governo, della classe politica tutta, per introdurre nuove regole e condizioni quadro capaci di creare un clima che premi l'innovazione a tutti i livelli. Per questo occorrono provvedimenti di politica industriale stabili, che agiscano sul fronte del credito fiscale e degli incentivi, accompagnati da misure che facilitino l'accesso a finanziamenti bancari".

Se si sostiene la domanda IT - spiega il presidente di Assinform - si migliora sia l'efficienza delle industrie che si appoggiano sull'informatica che l'offerta di "made in Italy tecnologico": si tratterebbe insomma di un investimento di cui beneficerebbe senz'altro l'intero Paese.

Gli interventi non dovrebbero poi limitarsi a proporre incentivi, ma dovrebbero mirare anche a riformare il sistema fiscale spostando le addizionali dell'Irap sull'Ire e a cambiare le regole per le gare, così che i sevizi informatici vengano assegnati non cercando il massimo ribasso, ma la migliore qualità.

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