Il suono in pubblico di un telefonino è paragonabile a un concerto, l'associazione autori e compositori pretende un compenso per il copyright.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-07-2009]
Chissà come mai in Italia ancora non ci hanno pensato: usare come suoneria per il telefonino parte di un brano protetto dal diritto d'autore si configura come un'esecuzione pubblica, dato che tutti possono sentire il cellulare quando squilla.
Visto che non si tratta di una fruizione privata, è dunque necessario pagare i diritti per ogni riproduzione, ossia per ogni volta che il telefono suona.
È questa la posizione della American Society of Composers, Authors and Publisher, associazione nata con lo scopo di difendere i diritti d'autore degli iscritti e che non ha intenzione di limitarsi alla teoria: ha già avviato un'azione legale contro la At&t per ottenere i mancati compensi derivanti dalla riproduzione delle suonerie.
Inoltre la Eef rimarca come la legge sul copyright non riguardi le riproduzione pubbliche che avvengono senza scopo di lucro, come nel caso delle suonerie.
Se il tribunale dovesse dare ascolto alle teorie dell'Ascap, le conseguenze sarebbero negative non solo per At&t ma anche per gli utenti, che a quel punto non disporrebbero delle autorizzazioni per riprodurre "in pubblico" i brani musicali.
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Dangerotto