[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-07-2025]
Quattrocentoventimila euro di multa è costato alla società Autostrade per l'Italia aver punito una dipendente sulla base di dati estrapolati da Facebook e WhatsApp. La dipendente aveva postato sulla propria bacheca Facebook - visibile solo agli amici - due foto contro l'abbattimento di alcuni alberi per via di lavori autostradali.
Un "amico di Facebook" della dipendente però aveva fatto giungere alla società una lettera che riportava questo post, senza che il delatore oppure Autostrade fossero in possesso di un'esplicita, diretta autorizzazione all'uso dei dati della dipendente presenti sul social network. Inoltre, il fatto che non sia stata direttamente l'azienda a fare queste ricerche non ha sollevato Autostrade dalle responsabilità al riguardo: così è stata condannata.
Allo stesso modo - anzi, a maggior ragione - gli stralci delle conversazioni su WhatsApp con colleghi, usate a supporto della contestazione disciplinare, sono stati ritenuti un'illecita intrusione nella corrispondenza privata della dipendente.
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