Il Nam June Paik Bridge ha un design avveniristico, è coperto da pannelli solari e ospiterà giardini, negozi e un museo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-11-2010]
Seoul, la capitale della Corea del Sud, non è soltanto la seconda metropoli più popolosa al mondo o la città che si è aggiudicata la XXIV Olimpiade, ma a giudicare da questa realizzazione potrebbe prendere presto il suo posto tra i luoghi che ospitano una delle sette meraviglie dei tempi moderni.
Intitolato a Nam June Paik, uno dei precursori della videoart recentemente scomparso, l'opera metterà in comunicazione il futuro centro culturale Dangi-li Power Plant con il palazzo del Parlamento.
Seguendo le indicazioni dettate dall'esigenza di risparmio energetico, verrà parzialmente coperto da pannelli fotovoltaici di ultima generazione, integrati piacevolmente in un design modernissimo sposato ad un'architettura essenziale, che potranno anche costituire il fondale per proiezioni video.
Abbastanza stranamente per la nostra cultura il Nam June Paik Bridge, lungo circa 1080 metri, sarà essenzialmente pedonale, anche se permetterà il transito dei veicoli. Inoltre darà accesso a piccoli moli in grado di accogliere imbarcazioni ed altri mezzi di trasporto fluviale.
Resta ancora da scoprire se alla fase meramente progettuale farà sèguito anche la realizzazione; costi a parte, anche la monumentalità potrebbe essere oggetto di critiche da parte degli "ambientalisti" dagli occhi a mandorla e la funzionalità essere ritenuta soltanto un'ipotesi di scuola senza una vera utilità pratica.
Questa è però una critica che si potrebbe avanzare nei confronti di qualsiasi realizzazione antica o moderna che cerchi di coniugare l'arte con le esigenze del vivere civile.
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