Verizon: attenti ai bancomat e alle pompe di benzina

Nel 2010 il numero degli attacchi fisici è raddoppiato: gli hacker ottengono i dati sensibili manomettendo i dispositivi d'uso comune.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-04-2011]

Verizon Data Breach Investigation Report bancomat

Verizon ha pubblicato l'edizione 2011 del Data Breach Investigations Report, il rapporto annuale sulla sicurezza e sugli attacchi portati ai sistemi informatici di tutto il mondo.

Il primo dato è incoraggiante: nel 2010 la perdita di dati causata da cyber-attacchi è nettamente diminuita; tuttavia il numero totale di violazioni informatiche è stato più alto che mai.

Nel dettaglio, il numero di record violati nel 2010 è crollato da 144 milioni a soli 4 milioni; la contraddizione con l'elevato numero di violazione sta però in un cambio di strategia da parte degli hacker (qualcuno ama definirli - impropriamente - cracker).

Comunque li si voglia chiamare, i criminali informatici tendono a non sferrare più attacchi complessi su larga scala, ma attacchi più semplici rivolti verso obiettivi di minore importanza, aziende più piccole e meno protette.

Queste restano vittima per lo più di attacchi provenienti dall'esterno (per il 92%) e solo in minima parte a causa del comportamento sleale di qualche dipendente.

La sicurezza informatica non si misura però soltanto contando gli attacchi portati ai sistemi informatici aziendali: nel 2010 il numero dei dispositivi computerizzati d'uso comune presi di mira, che era già duplicato nel 2009, è raddoppiato ancora.

Stiamo parlando di tutte quelle apparecchiature che utilizziamo quasi quotidianamente e che gestiscono dati sensibili: bancomat e pompe di benzina, cui affidiamo i dati dei nostri conti corrente, sono sempre più interessanti dal punto di vista dei criminali.

Questo genere di attacchi fisici ha costituito il 29% di tutti i casi di compromissione della sicurezza registrati nel rapporto.

Chi usa tessere bancomat e carte di credito dovrà fare sempre più attenzione: certamente è da tempo che esistono gli attacchi basati sullo skimming (un falso lettore di tessere apposto al di sopra di quello vero), ma nel tempo sono emerse altre strategie basate per esempio sulle vulnerabilità presenti nei sistemi operativi utilizzati nelle macchine.

Ancora più pericolosi, perché l'utente sul momento non si accorge di niente, sono quei criminali che allo skimmer che copia i dati della tessera aggiungono il posizionamento di una minuscola telecamera, la quale avrà il compito di riprendere il codice segreto mentre viene digitato. Il legittimo possessore se ne andrà poi tranquillamente, ma i suoi dati saranno ormai finiti nelle mani dei malintenzionati.

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