Jammie Thomas-Rasset dovrà pagare 54.000 dollari di multa per aver scaricato 24 brani musicali. Ma l'associazione dei discografici americani pretende due milioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-08-2011]
Forse il caldo gioca brutti scherzi anche oltre Atlantico, oppure il nuovo CEO della RIAA (Recording Industry Association of America), che si è insediato ai primi d'agosto vuole rilanciare la linea dura.
In ogni caso il fatto è che la casalinga Jammie Thomas-Rasset, agli onori della cronaca dal 2007 per aver scaricato illegalmente 24 brani protetti non vede ancora la fine dei propri guai giudiziari.
Condannata dapprima a sborsare circa due milioni di dollari, poi ridotti (si fa per dire) a un milione e mezzo in appello, ora deve affrontare una nuova sentenza, decisamente severa se posta in relazione ai pochi brani scaricati anni addietro tramite Kazaa.
Jammie Thomas-Rasset deve ora pagare, tra danni e interessi, circa 2.250 dollari a brano, per un totale di 54.000 dollari. Neanche questa ulteriore riduzione, però, è riuscita a porre un punto fermo alla vicenda; anzi, non ha fatto altro che scatenare le ire della RIAA.
La RIAA vorrebbe infatti infliggere una lezione alla mamma-pirata, applicando una sorta di terrorismo giudiziario, per scoraggiare le future infrazioni al Digital Millennium Copyright Act: l'associazione stima infatti che la tecnologia utilizzata per il download abbia diffuso le opere protette in questione fra oltre 2 milioni di utenti.
Di qui l'annunciato ricorso dei discografici, i quali hanno sempre sostenuto che quanto posto in essere da mamma Thomas-Rasset «equivale all'aver regalato ai passanti 150 CD». Il che, nell'ottica della RIAA, è evidentemente un delitto capitale.
Forse pronti a cogliere e usare il peggio di quanto avviene altrove, anche alcuni giudici nostrani hanno recentemente deciso di sostenere le ragioni delle lobby dei discografici con azioni per lo meno discutibili, indagando alcuni provider che sarebbero rei, stando a quanto contestato in via penale, di non aver applicato filtri al peer-to-peer secondo gli ordini ricevuti.
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merlin