Oltre 200 ispezioni e interventi in programma, a caccia di truffe e violazioni nell'utilizzo dei dati personali degli utenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-08-2012]
Per il Garante per protezione dei dati personali l'ultima parte dell'anno si preannucia piuttosto affollata.
È stata l'autorità stessa ad annunciare di avere già in programma 220 accertamenti ispettivi - da effettuare in collaborazione con la Guardia di Finanza - per identificare violazioni alle norme che proteggono i dati personali.
In particolare, il Garante si concentrerà sul credito al consumo, sui nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche, sul telemarketing che avviene tramite call center e sui sistemi informativi utilizzati dagli enti previdenziali e dall'amministrazione finanziaria.
È su tutti questi settori, nei quali si trattano quotidianamente i dati personali di moltissime persone, che si concentrerà nei prossimi mesi un'attività che vedrà affiancare gli interventi programmati da altri nati in seguito alle segnalazioni e ai reclami presentati.
Tutto ciò fa parte del piano di accertamenti appena varato e che prende di mira realtà pubbliche e realtà private; un'attenzione particolare sarà riservata alle informazioni fornite ai cittadini circa l'utilizzo dei dati personali, e alle misure intraprese per proteggerli.
Insieme all'annuncio dei nuovi interventi, il Garante ha anche presentato un bilancio dell'attività svolta nei primi sei mesi del 2012, durante i quali sono state portate a termine 174 ispezioni e sono stati avviati 255 procedimenti sanzionatori, che hanno portato a incassare multe per un totale di 1,6 milioni di euro.
In 33 casi è stato anche necessario effettuare una segnalazione all'autorità giudiziaria perché le violazioni riscontrate configuravano anche reati penali, quali l'accesso abusivo a sistemi informatici, la falsità nelle dichiarazioni e il mancato adempimento dei provvedimenti comminati dal Garante.
È interessante notare come la maggior parte degli interventi compiuti sia stata motivata dalla mancanza di informazioni fornite dalla aziende agli utenti, dal mancato rispetto delle norme sul telemarketing e dalla mancata adozione di misure di sicurezza per proteggere i dati raccolti.
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