Blogger condannato: aveva pubblicato dati trovati su Google

Documenti riservati finiscono per sbaglio in Rete e un giornalista li usa per un articolo. Dovrà pagare 3.000 euro di multa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-02-2014]

laurelli

Olivier Laurelli (noto in Rete come Bluetouff) è un blogger e giornalista francese che, nell'estate del 2012, mentre sta facendo una ricerca sul regime siriano, inciampa nel server Extranet dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare.

Si tratta di un ambiente utilizzato dai ricercatori per archiviare e condividere i propri documenti interni.

Il guaio è che tali documenti, invece di essere accessibili soltanto a chi si identifichi con nome utente e password corretti, come dovrebbe essere, sono pubblicamente disponibili e addirittura indicizzati da Google.

Laurelli decide così di scaricare 8.000 di questi documenti, che sono relativi ai dati sulla salute pubblica, e poi pubblica un articolo che parla di nanoparticelle utilizzandoli come fonte.

L'Agenzia però se ne accorge e avvisa la polizia, la quale inizia a indagare; l'inchiesta passa poi ai servizi segreti (DCRI), i quali fermano Olivier Laurelli per 30 ore, sequestrano il suo Pc e perquisiscono la sua casa.

Il blogger viene riconosciuto colpevole di furto di dati e accesso abusivo a sistemi informatici: per questo viene condannato a 3.000 euro di multa.

Verrebbe da chiedersi come possa Laurelli aver rubato dei dati pubblicamente raggiungibili attraverso Google ma, come riporta Le Monde ricostruendo la vicenda, bisogna notare che il giudice appare del tutto ignaro del funzionamento di Internet, tanto da non conoscere né Google né il significato della parola login.

Persino il pubblico ministero che ha formulato l'accusa era egualmente all'oscuro della materia di cui si occupava: «Le metà dei termini che ho udito oggi non l'ho nemmeno capita» ha riconosciuto aprendo la requisitoria.

Nonostante Laurelli volesse lasciar perdere, il suo avvocato ha già fatto ricorso, definendo «iniquo» l'arresto del suo cliente.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (4)

Come avrebbe fatto a sapere che erano riservati? Se trovi dei documenti sul web accessibili a tutti, perchè mai dovresti pensare che si tratta di un errore? :? Mica sopra trovi scritto: "Se stai leggendo questo documento, senza essere uno dei nostri agenti segreti, sappi che lo hai trovato per sbaglio. Se non lo cancelli, sarai... Leggi tutto
23-2-2014 20:40

Per prima cosa non si capisce bene se il blogger avesse o meno gli elementi per capire che i documenti erano riservati ed erano finiti per errore nel pubblico dominio, se così non fosse non vedo nemmeno gli estremi per l'incriminazione. Però la cosa più assurda e inquietante è che sia stato incriminato, giudicato e condannato da persone... Leggi tutto
22-2-2014 11:49

Secondo me il paragone con la via reale potrebbe essere: trovi un cellulare / notebook / tablet per strada. Lo prendi e inizi a usarlo. La polizia ti arresta e vieni condannato, perchè di quel dispositivo avevano denunciato il furto. Mi sembra che calzi. Ma sui documenti c'era scritto riservato? Se no uno come faceva a sapere che erano... Leggi tutto
20-2-2014 15:28

Di istinto viene da dire 'se sono pubblici' allora che senso ha perseguire qualcuno che li usa/divulga? Poi provo a fare l'avvocato del diavolo....sono pubblici non perchè devono esserlo ma per un errore di qualche tipo...quindi è ancora lecito prendere qualcosa che si sa essere finito online per errore? Il paragone con il mondo reale... Leggi tutto
20-2-2014 14:36

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