Le app che in segreto minano Bitcoin

Se il telefonino si scalda troppo o la batteria dura troppo poco, forse c'è un malware all'opera.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-03-2014]

dogecoin

Quando si installa un'app sul proprio smartphone bisogna fare molta attenzione: fidarsi ciecamente non è una mossa saggia.

Lo sanno coloro che hanno scaricato Songs e Prized, due software per Android fino a poco fa presenti su Google Play e ora rimosse.

I loro utenti notavano che dopo l'installazione di quelle app, il loro telefonino tendeva a scaldarsi molto più di prima; inoltre, la durata della batteria si riduceva drasticamente.

Il motivo è semplice: in segreto, le app facevano qualcosa di cui l'utente non era consapevole.

Questo qualcosa era il mining, ossia la generazione, di Bitcoin, Litecoin e Dogecoin, due valute digitali concettualmente simili alla sorella più famosa.

Tutto ciò ha coinvolto non pochi utenti: si calcola che Songs sia stato scaricato tra 1 milione e 5 milioni di volte e che Prized abbia invece avuto tra 10.000 e 50.000 download.

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«I telefoni non offrono prestazioni sufficienti per fungere da miner in maniera efficiente» spiega Trend Micro, che non ha remore a definire le funzioni nascoste malware.

«Gli utenti noteranno presto un strano comportamento: si accorgeranno delle ricariche lente e dei telefonini eccessivamente caldi, che renderanno la presenza dei miner non particolarmente nascosta. Sì, si può ottenere denaro in questo modo, ma a un ritmo glaciale».

Ovviamente, gli utenti delle app non sono i destinatari delle monete digitali generate: queste finiscono direttamente nei portafogli di coloro che hanno realizzato i software.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (1)

Un'altro modo subdolo per arricchirsi. Ma come, io ho sempre saputo che se scarichi le app da google play sei al riparo da problemi :roll:
31-3-2014 22:16

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