Secondo un sondaggio la connessione super-veloce favorirebbe la pirateria.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-12-2014]
La fibra ottica di Google - che porta nelle case di sempre più città americane una connessione a 1 Gbit/s - è un progetto gradito agli utenti e, verrebbe da dire, ai produttori di contenuti.
Questi ultimi dovrebbero infatti essere contenti se gli utenti hanno a disposizione una connessione super veloce (e a un prezzo relativamente contenuto): potranno infatti vender loro una gran quantità di servizi in streaming, compensando il calo delle sempre rimpiante vendite di CD, DVD e Blu-ray.
Invece, le major hanno una gran paura di Google Fiber. Di recente sono venuti alla luce - grazie al sito TorrentFreak - i risultati di un sondaggio condotta nel 2012 per conto di Warner Bros e Sony Pictures Entertainment.
Il sondaggio è stato condotto chiedendo a un paio di migliaia di abitanti di Kansas City, la prima città in cui è arrivata la fibra di Google, di rispondere a domande sull'utilizzo dei media in generale e sulle loro abitudini in fatto di pirateria in particolare. Le risposte sono poi state confrontate con quelle fornite dagli abitanti di St. Louis, dove la fibra non c'è, utilizzati come gruppo di controllo.
Oltre la metà degli intervistati s'è detta interessata all'offerta di Google e un buon gruppo di questi - che, facendo le debite proporzioni, rappresenta il 31% dell'intera popolazione cittadina - s'è detto interessato anche alla pirateria.
Avere una connessione velocissima, secondo il sondaggio, spingerebbe infatti verso la pirateria anche persone che, con una connessione "normale", non sarebbero interessate a scaricare illegalmente opere d'ingegno: la prospettiva di tempi brevissimi sarebbe un'attrattiva fatale. Tali persone ammonterebbero al 26% della popolazione di Kansas City.
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L'indagine si è però anche spinta oltre e, adottando la biasimata formula della MPAA (che fa corrispondere a ogni film scaricato un mancato incasso nei cinema), ha calcolato che l'arrivo di tutti questi pirate costerebbe a Hollywood oltre 1 miliardo di dollari, da aggiungere agli 1,7 miliardi di perdite attuali (calcolate sempre secondo la formula appena citata).
Ecco quindi che le major vedono la fibra ottica di Google come il fumo negli occhi, evidentemente preferendo che gli utenti abbiano velocità da lumaca e continuino a spostarsi nei cinema e nei negozi di dischi per fare i loro acquisti: una conferma del fatto che a Hollywood i più recenti sistemi di distribuzione - dallo streaming al download legale - sono ancora guardati con sospetto, se poi sono davvero presi in considerazione.
Questa nostalgia per il passato si riflette per il sostanziale disinteresse mostrato dalle major, secondo quanto riporta TorrentFreak, per altri risultati comunque emersi dal sondaggio: per esempio, il 39% degli intervistati ha affermato che con Google Fiber utilizzerebbe più servizi online a pagamento, e che il 34% noleggerebbe online più film e video.
Quindi, anche contando i pirati comunque c'è certamente spazio per un mercato che, adeguatamente rifornito di offerta, potrebbe crescere molto; se poi si evitasse di praticare prezzi folli, tutto ciò renderebbe molto meno attraente la pirateria, che comporta almeno la fatica di dover cercare il file giusto schivando i fake (e possibilmente trovando contenuti con una qualità video e audio accettabile), oltre al rischio di essere "pescati" e denunciati.
Eppure per qualche motivo questo lato della medaglia resta tuttora invisibile alle major.
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