Da più di un mese carte di identità e documenti vengono scritti anche a mano.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-04-2015]
È lo scenario che i catastrofisti avevano prospettato per il millennium bug: i computer che cessano all'improvviso di funzionare costringendo a tornare indietro di decenni, alle penne e alle macchine per scrivere.
Non è stato però un bug ma un guasto ai dischi fissi del server centrale degli uffici comunali la causa del ritorno al passato che il Comune di Trevenzuolo, circa 2.000 abitanti a 20 chilometri da Verona, sta sperimentando da più di un mese.
«Immediatamente abbiamo provveduto a comunicare agli organi competenti - uffici provinciali, regionali, statali, prefettura eccetera - il mancato funzionamento informatico di tutti i servizi comunali» ha spiegato il sindaco, Osvaldo Zoccatelli, precisando che sono state anche incaricate «ditte specializzate in materia di recupero dei dati e per la sostituzione del server con uno nuovo».
L'operazione deve essere particolarmente complicata perché sono oltre 30 giorni che i dipendenti del Comune, non potendo utilizzare i computer, hanno soffiato via la polvere dalle macchine per scrivere e hanno ricominciato a usarle per rilasciare carte d'identità, certificati di stato di famiglia e via di seguito; in qualche caso, quando si fa prima a mano che usando la macchina, si procede a penna.
La stessa procedura manuale viene seguita per la preparazione dei certificati elettorale, dato che il 31 maggio gli abitanti del piccolo comune saranno chiamati a votare.
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Le ricerche in archivio sono tornate anch'esse "analogiche": si apre l'armadio, si cerca la cartella corrispondente e si trova il risultato facendo scorrere le pagine.
Se comunque più di un mese di inattività informatica sembra tanto, bisogna anche tenere presente che il sindaco ha parlato di «recupero dei dati» a seguito di un guasto ai dischi fissi: ciò lascia intendere che non ci fosse un backup, e che quindi gli incaricati stiano estraendo ciò che è ancora leggibile dagli hard disk defunti.
Così, ora che i buoi sono scappati, si provvede a mettere un nuovo lucchetto alla stalla: «Abbiamo quindi deciso di attivare il servizio in-cloud di tutti i programmi in dotazione agli uffici comunali al fine di evitare, in futuro, problemi simili» spiega il primo cittadino che, con «servizio in-cloud», intende dire che ogni giorno viene effettuato il backup di tutto su un server remoto.
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