Fece la fortuna di Microsoft e le sue novità, come il pulsante Start, resistono ancora oggi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-08-2015]
Il lancio di Windows 10 e il ritorno del menu Start dopo tre anni di assenza non potevano cadere in un anno e in un periodo migliore: esattamente 20 anni fa, il 24 agosto 1995, il menu Start faceva la sua prima comparsa, insieme a Windows 95.
Il lancio di Windows 95 fu qualcosa di unico nella storia dei sistemi operativi: Microsoft non badò a spese, "assumendo" i Rolling Stones e il loro brano Start Me Up per la campagna pubblicitaria, spendendo - si dice - 14 milioni di dollari per far sì che tutto il mondo non dimenticasse la principale novità della nuova interfaccia, ossia proprio il pulsante Start.
In Italia l'associazione andò un po' persa, dato che inizialmente il pulsante in questione portava la dicitura Avvio, ma il successo di Windows 95 fu comunque enorme: bisogna ammettere che, rispetto a quella di Windows 3.1, l'interfaccia era più razionale, coerente e facile da usare, e ciò consentì a un gran numero di persone di iniziare a familiarizzare con il Pc.
E se oggi si rimane perplessi per le file di persone davanti ai negozi ogni volta che viene lanciata una nuova versione dell'iPhone (molto meno negli ultimi anni, a dire il vero), non dobbiamo dimenticare che nel 1995 le file erano fuori dai negozi di informatica: tanti volevano essere i primi ad acquistare il nuovo sistema operativo di Microsoft, quello che faceva piazza pulita del DOS e della sua interfaccia a riga di comando che intimidiva i neofiti (o che, almeno, cercava di nascondere bene il proprio cuore DOS sottostante).
Bill Gates in persona si mise in prima fila per promuovere Windows 95, duettando con il conduttore e comico Jay Leno nella sede di Redmond, con un pubblico di 1.500 spettatori e altre 70.000 persone che seguivano l'evento in televisione: l'intento era convincere tutti di come l'uso del computer fosse ormai diventato facile, divertente e pronto a realizzare il vecchio sogno del fondatore di Microsoft: «un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa».
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Windows 95 non era perfetto: al tempo, la sua architettura ibrida 16/32 bit e la necessità di mantenere la compatibilità con il passato, voluta da Microsoft per non alienarsi gli utenti che utilizzavano Windows 3.1 e MS-DOS, avevano sollevato critiche perché avrebbero ritardato il vero passaggio ai 32 bit ed esposto gli utenti alle tristemente famose schermate blu della morte, a causa le soluzioni di compromesso che i programmatori avevano dovuto adottare.
D'altra parte, Microsoft un sistema operativo davvero a 32 bit l'aveva: Windows NT, che però richiedeva un hardware così potente per l'epoca che l'utente comune non poteva permetterselo a causa del costo, e inoltre non era pensato per essere principalmente "facile da usare", tanto che alcune innovazioni di Windows 95, come il plug and play, arriveranno in Windows NT soltanto molto più tardi.
Windows 95 aveva invece richieste hardware minori, almeno a sentire Microsoft secondo la quale bastava una CPU 386DX con 4 Mbyte di RAM, sebbene in realtà per ottenere qualcosa dal sistema fosse meglio orientarsi su un 486 con almeno 8 Mbyte di RAM o, meglio ancora, su uno dei più recenti Pentium.
Per l'utente comune, in ogni, caso, non erano le questioni tecniche a interessare quanto la nuova interfaccia, più pulita e destinata a lasciare il segno nelle interfacce apparse negli anni successivi: certo, molti hanno detto a ragione che Microsoft non ha inventato nulla ma s'è limitata a prendere il meglio di quanto esisteva all'epoca e a produrre con quegli ingredienti un prodotto coerente; però il risultato piacque agli utenti, tanto che il suo elemento più pubblicizzato è stato appena reintrodotto a furor di popolo.
Tra le altre novità, non possiamo non citare le librerie DirectX, pensate per facilitare lo sviluppo di giochi con grafica tridimensionale in ambiente Windows, o il Plug and Play, vera rivoluzione nel collegamento delle periferiche che, sebbene un po' traballante all'inizio, pose fine alla lotta con gli IRQ (spesso da configurare a mano ai tempi del DOS) per fa funzionare il nuovo hardware aggiunto al PC, grazie un livello di automazione e di astrazione che portò un gran sollievo negli utenti.
Il ventennale di Windows 95 ci ricorda quindi un vero pezzo di storia dell'informatica, la cui eredità è in buona parte ancora tra noi.
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