Quando si tratta di far rimuovere i contenuti illegali, le major paiono quasi ignorare il moqore di Microsoft.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-10-2015]
Non occorre molta immaginazione per sapere quale sia il motore di ricerca più usato: come gli ultimi dati di comScore confermano, Google resta saldamente in prima posizione raccogliendo il 63,8% delle preferenze.
In seconda posizione troviamo Bing, il motore di ricerca di Microsoft, usato per un non disprezzabile 20,6% delle ricerche.
Entrambe le aziende - Google e Microsoft - pubbicano periodicamente i cosiddetti Rapporti sulla trasparenza, nei quali sono contenuti i dati relativi alle richieste di rimozione di link a materiale pirata ricevute.
Di recente Microsoft ha pubblicato un aggiornamento del proprio rapporto, dal quale emerge una situazione interessante.
Stando ai numeri pubblicati, Nei primi sei mesi del 2015 Bing ha ricevuto oltre 1 milione di richieste di rimozione, per un totale di circa 24,5 milioni di indirizzi sospetti; di questi, Microsoft ha accettato di eliminarne più di 22 milioni.
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Si tratta di numeri elevati, che tuttavia impallidiscono di fronte a quelli presentati da Google. Sebbene i due motori di ricerca indicizzino grosso modo le medesime informazioni, i detentori del copyright sono decisamente più attivi nei confronti di Google.
Se mediamente a Bing viene chiesto di eliminare 4 milioni di indirizzi ogni mese, Google ogni 30 giorni deve occuparsi di un numero di indirizzi per lo meno doppio, se non triplo; ci sono mesi, come lo scorso settembre, in cui all'azienda di Mountain View viene chiesto di cancellare dal proprio database oltre 51 milioni di URL.
Bing non ospita meno link a materiale pirata rispetto a Google; tuttavia per qualche motivo quest'ultimo è ritenuto più preoccupante e riceve un'attenzione ben maggiore da parte dei detentori del diritto d'autore, ossia sostanzialmente le grandi case discografiche e cinematografiche.
Naturalmente è sempre possibile che, non appena gli utenti in cerca di materiale gratuito e non esattamente legale si renderanno conto di questa disparità di trattamento, Bing veda aumentare il numero di persone che lo usano per trovare contenuti illegali, e di conseguenza le major inizino a prestare un po' più di attenzione anche a Microsoft. Per adesso, tuttavia, Bing è quasi una sorta di "zona franca" per i pirati.
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