Per il sindaco, il software libero ha troppi problemi di compatibilità e costi nascosti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-02-2017]
Alla fine del 2013, dopo ritardi e difficoltà, il Comune di Monaco di Baviera era riuscito nell'impresa di adottare Linux in luogo di Windows NT sui 14.000 PC usati dall'amministrazione, completando un piano di migrazione iniziato nel 2003.
Per l'occasione era stata adottata una distribuzione progettata ad hoc, una derivata di Ubuntu chiamata LiMux.
Già nel 2014, però, cominciarono i problemi. Il nuovo sindaco Dieter Reiter espresse fin dall'elezione il proprio scontento verso il software libero, accusato di essere meno evoluto di quello di Microsoft.
Sindaco e vicesindaco diedero voce alle difficoltà emerse: dai costi non previsti per farsi sviluppare software apposito, che avrebbero annullato il risparmio derivato dall'eliminazione delle licenze di Windows, fino all'incompatibilità con le altre amministrazioni che invece continuavano ad adoperare software Microsoft. E, per quanto riguarda il vicesindaco Josef Schmid, un'incurabile nostalgia per Outlook.
Di contro, alcuni consiglieri comunali capeggiati da Bettina Messinger rispondevano che si trattava di affermazioni pretestuose fatte soltanto per scaricare la colpa di ritardi e inefficienze sul sistema informatico.
In realtà - spiegavano i consiglieri - il passaggio a LiMux avrebbe permesso di risparmiare 10 milioni di euro, e i problemi verificatisi non sarebbero stati altro che normali inconvenienti come possono verificarsi in qualsiasi infrastruttura informatica.
A complicare la situazione c'è anche il fatto che il sindaco Reiter si è candidamente definito «un fan di Microsoft», la quale nel 2016 ha trasferito il quartier generale tedesco proprio a Monaco.
Ora la questione è arrivata a un punto decisivo. Il Comune di Monaco si prepara a prendere una decisione drastica: restare con LiMux o passare a Windows 10.
Le maggiori cariche della città non hanno dubbi: il sostegno a Windows 10 è sorretto dai risultati di uno studio commissionato dal sindaco e condotto da alcuni consulenti, tra cui Accenture, che è coincidentalmente un partner di Microsoft.
Basandosi sullo studio, il comitato ha già sottoposto una raccomandazione per iniziare il passaggio a un'infrastruttura basata su Windows 10 entro il 2020.
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Ciò dovrebbe garantire una maggiore interoperabilità con i sistemi di Oracle e i di SAP, coi quali il dipartimento delle risorse umane (che sostiene di non riuscire nemmeno a visualizzare correttamente i PDF per colpa di Linux) afferma esserci diversi problemi proprio a causa delle incompatibilità causate da LiMux.
Nella vicenda è intervenuto anche Matthias Kirschner, presidente della Free Software Foundation Europe, secondo il quale i problemi non sono tanto legati al software libero quanto a pessime organizzazione e gestione (posizione peraltro condivisa anche da Accenture): l'uso di software molto vecchi e l'adozione di farraginose politiche di aggiornamento sarebbero la prima causa delle difficoltà lamentate.
Il responsabile principale della volontà di tornare a Windows sarebbe comunque Dieter Reiter. «Il sindaco» - ha dichiarato Kirschner - «è stato contro il software libero sin dall'inizio. Quand'è stato eletto ha fatto di tutto per far trasferire Microsoft a Monaco. Ha persino commissionato lo studio ad Accenture, che è un partner di Microsoft».
La decisione definitiva sul ritorno a Windows non è stata ancora presa ma, considerata la situazione, la via pare già segnata, anche se probabilmente non comprenderà un drastico abbandono di Linux.
«La maggior parte della struttura dei server rimarrà com'è ora» spiega un membro del comitato, Anne Hübner. «Si potrà anche continuare a usare LibreOffice, ma consentiremo ai nostri dipendenti di usare prodotti Microsoft, se lo desiderano».
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