Cronaca di un attacco di ransomware: giorno 2

4 marzo 2017



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-05-2017]

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Cronaca di un attacco di ransomware: in chat con i criminali

Secondo giorno di paralisi dell'azienda. I bitcoin restanti da pagare non sono ancora arrivati. Giovanni prende tempo: ha comunque da fare, perché nonostante la decrittazione i dati di Exchange non sono più leggibili ed Exchange non parte, per cui deve migrare tutto al volo su Office365. L'articolo continua qui sotto.

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Potrebbero visionare materiale inappropriato o visitare siti inopportuni.
Potrebbero comunicare con sconosciuti o persone non ritenute affidabili.
Potrebbero essere vittime di cyberbullismo, sui social network o altrove.
Potrebbero spendere denaro online senza che i genitori lo sappiano, anche a causa delle app che richiedono acquisti online durante i giochi.
Potrebbero diffondere dati personali (compresi foto e filmati) senza essere coscienti dei rischi.
Potrebbero incorrere in difficoltà a relazionarsi con amici dal vivo, nascondendosi dietro relazioni disintermediate dal mezzo informatico.

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C'è poi da scoprire come è stato sferrato l'attacco. Le tracce che vengono scoperte dal sistemista sono piuttosto chiare: stavolta non è stata usata la classica mail con allegato infetto, ma i criminali avevano le password di accesso remoto ad almeno un server.

Come è possibile? Probabilmente le hanno ottenute grazie a un precedente attacco informatico a un fornitore dell'azienda che aveva queste password. E purtroppo, per ragioni di convenienza pratica, non c'era un controllo sull'origine dei tentativi di accesso, per cui i server accettavano connessioni di qualunque provenienza invece di accettare solo quelle provenienti dagli indirizzi IP del fornitore.

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Cronaca di un attacco di ransomware: giorno 3

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 12)


{Dario}
ci sono società come 2open che permettono di recuperare file criptati da ramsmware per molto meno e senza pagare questi criminali!
9-5-2017 16:08

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