Windows 10, rubate parti del codice sorgente

Ora si teme un'ondata di attacchi basati su falle finora sconosciute.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-06-2017]

win10 rubato codice

Il primo a segnalare l'accaduto è stato The Register: immagini e codice di Windows 10 sono stati sottratti a Microsoft e messi online.

Per la precisione si tratta di 32 Tbyte di dati, composti da immagini di installazione pubbliche e riservate, ma anche parti del codice sorgente relativo allo stack dei driver: c'è il codice relativo agli stack Usb e Wi-Fi, ma anche quello che gestisce i dispositivi di memorizzazione, lo standard Plug and play e i processori Arm.

Non sembra, invece, che sia stato sottratto il codice del core del sistema operativo.

Mentre la notizia si diffondeva e BetaArchive, il servizio su cui i file erano stati caricati, rimuoveva gli archivi, Microsoft non poteva far altro che confermare il furto, considerato più grave di quello avvenuto nel 2004 ai danni del codice di Windows 2000.

La sottrazione del codice è grave, ma anche quella delle immagini di installazione non è da sottovalutare: spesso si tratta di immagini usate per i test, che includono i simboli privati di debug usati dagli sviluppatori e dai quali eventuali hacker potrebbero trarre preziose informazioni.

Sondaggio
Che cosa utilizzi prevalentemente per la posta elettronica?
Una webmail
Un client di posta
Entrambi

Mostra i risultati (3044 voti)
Leggi i commenti

A Redmond la paura principale è che qualcuno possa trovare delle falle ancora sconosciute e presenti nelle versioni di Windows 10 attualmente in circolazione. Le immagini sono infatti per lo più relative alla versione di Windows 10 nota come Redstone 2, ossia il Creators Update: un'edizione ormai ben diffusa.

È il punto debole della politica di security through obscurity (la sicurezza attraverso la segretezza) seguita da Microsoft e, in generale, da chi scrive codice closed source: quando viene meno l'obscurity, è facile che venga meno anche la security.

È bene inoltre sottolineare che, sebbene i file sottratti siano stati resi pubblici soltanto ora, sembra che il furto sia avvenuto già lo scorso marzo, quando ci furono voci di una violazione dei server di Microsoft su cui vengono sviluppate le build di Windows.

Tuttavia, dato che l'intera faccenda è ancora poco chiara, è anche possibile che furto e violazione non siano direttamente collegati: il primo potrebbe essere avvenuto grazie alla forzatura dei sistemi di qualche partner del gigante di Redmond, come peraltro già successo in passato.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

Certo che farsi rubare anche solo parti di codice sorgente è decisamente piuttosto grave...
14-7-2017 19:19

In quanto membro di BetaArchive, pregherei di leggere questo post: link Pepe
27-6-2017 08:57

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Fidanzati sospettosi o inguaribili diffidenti, qual è la vostra arma preferita tra quelle che Facebook mette a disposizione di voi gelosoni per controllare il vostro partner?
I cuoricini in bacheca: un segno per far sentire sempre e dovunque la propria presenza, nonché un espediente per marcare il territorio del partner.
L'applicazione "Chi ti segue di più?": bisogna convincere il partner a usare questa applicazione (apparentemente innocua) per scovare eventuali vittime da annotare sulla propria black list.
Facebook Places: permette di taggare compulsivamente il partner e rendere noto al mondo intero il fatto che lei e il suo lui si trovano sempre insieme.
L'auto tag nelle foto: indispensabile strumento per essere certi di ricevere notifiche qualora un'altra persona osasse commentare o piazzare "Mi piace" alle foto del/della partner.
I commenti minatori: il simpatico approccio ossessivo-compulsivo verso chi tagga il partner o ne invade la bacheca. Di solito consiste in un discreto: "Che bello il MIO amore!"
Il profilo Facebook in comune: un unico profilo scoraggia anche il più audace dei rivali dal tentare un approccio.
La password nota al partner: Della serie: "Amore, se non mi nascondi niente allora posso avere la tua password?". Nessun messaggio di posta, commento o notifica è al sicuro.
Il tasto "Rimuovi dagli amici": una volta in possesso della password del partner, qualsiasi rivale dalla foto profilo provocante o la cui identità è sconosciuta verrà subito rimosso dagli amici.
La trappola: spacciandosi per il partner (password nota), si inizia a contattare i presunti rivali e testare le loro intenzioni con domande e allusioni per far cadere in trappola anche i più astuti.
Il Mi piace minatorio: post, foto, tag, nuove amicizie sono regolarmente marchiati da un Mi piace del partner. Dietro una parvenza di apprezzamento, dimostrano quanto in realtà NON piaccia l'elemento.

Mostra i risultati (437 voti)
Dicembre 2025
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Con Gemini Google Maps ti parla davvero: indicazioni vocali, punti di riferimento e AI
La RAM costa più dell'oro: l'intelligenza artificiale fa impennare i prezzi della DRAM
App di autenticazione e chiavi hardware, anche di scorta
Resuscitare l'aspirapolvere smart ucciso da remoto dal produttore
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 1 dicembre


web metrics