Sextortion su Facebook: ricattava donne facendosi dare le risposte alle domande di sicurezza

Non dite mai a nessuno come si chiama il vostro animale domestico.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-09-2018]

sextortion example

Quando si parla di sicurezza informatica è sempre bene ricordare che l'anello più debole della catena è sempre l'elemento umano.

A riprova di ciò c'è il recente caso di Richard Gregory Bauer, un ventottenne americano che in passato ha anche lavorato come appaltatore per la Nasa, il quale utilizzando semplici tecniche di ingegneria sociale s'è dato con successo ai ricatti a sfondo sessuale (sextortion).

Il mezzo preferito dall'uomo per agire era Facebook. Dal social network contattava le sue vittime (tutte donne) chiedendo loro informazioni per un fantomatico «studio sulle società umane».

Le informazioni richieste sono particolarmente interessanti poiché apparentemente non si trattava di nulla di riservato o confidenziale: il nome dell'animale domestico, il luogo in cui i genitori della vittima s'erano incontrati e altre amenità del genere.

Se però vi è mai capitato di dimenticare una password e di doverla recuperare, avrete subito capito dove sta il problema: si tratta di quelle stesse informazioni che vengono utilizzate nelle domande poste dal servizio di recupero password per identificare l'utente, domande le cui risposte dovrebbero restare segrete.

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Una volta entrato in possesso di questi dati, Bauer accedeva agli account delle vittime e da lì spesso riusciva a impossessarsi di fotografie che le ritraevano nude, o poco vestite.

A quel punto scattava il ricatto: chiedeva ulteriori fotografie osé minacciando, qualora la vittima non volesse collaborare, di diffondere quelle già in suo possesso.

Di tanto in tanto si spingeva anche oltre, riuscendo a convincere le vittime a installare un keylogger sul loro Pc o specificando con precisione in che modo esse dovessero essere ritratte nelle foto.

Prima che l'FBI lo arrestasse, Bauer aveva già ricattato sette donne, ma pare che l'elenco completo delle vittime sia più lungo. Portato davanti al giudice s'è dichiarato non colpevole e rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 50.000 dollari in attesa del processo.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

Ma la domanda più interessante è: cosa ti porta a sentire il bisogno di caricare su fessbuk tue foto personali di nudo? :roll: Ci sono mille altri modi più sicuri di condividerle con qualcuno anche se, oggi, questo può comunque essere considerato un comportamento a rischio dal momento che di storie in cui l'ex scaricato si è vendicato... Leggi tutto
14-9-2018 17:42

Ma su Fb esistono ancora le domande di sicurezza? Io nel mio account non la trovo.
11-9-2018 02:14

{umby}
Dice seagate: "Un genio quello che ha inventato le domande di sicurezza !!!" Be' è più corretto dire che è un genio chi ha inventato e chi persiste ad usare domande di sicurezza preconfezionate. Se posso inserire come domanda SBARAQUECH e mettere come risposta QUIQUOQUA, la vedo dura indovinarla od... Leggi tutto
9-9-2018 10:39

Un genio quello che ha inventato le domande di sicurezza !!!
9-9-2018 08:58

Mi immagino il tipo di donne che adescava, selfie a gogò, con sguardi accattivanti, frutto di ore ed ore di pose, vestiario succinto...il tutto servito su un piatto d'argento: fessbuk, facile poi immaginare di trovarvi foto di queste nude, magari in qualche cluoud, protetti da password ovvie come il nome del cane o della mamma... :lol:
8-9-2018 23:46

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