E realizzato in plastica riciclata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-11-2018]
Partirà il 28 novembre la prima spedizione che punta a raggiungere il Polo Sud su un veicolo a energia solare realizzato con tecniche di stampa 3D.
Il progetto è stato battezzato Clean2Antarctica ed è il sogno di Edwin e Liesbeth ter Velde, una coppia dei Paesi Bassi che spera in questo modo di dare visibilità a uno stile di vita senza sprechi.
I due partiranno dal Ghiacciaio Unione e prevedono di raggiungere il Polo Sud in 30 giorni a bordo di Solar Voyager, un mezzo di trasporto stampato 3D con materiale ottenuto dalla plastica riciclata.
Solar Voyager pesa 1.485 kg ed è lungo 16 metri. È composto da tutta una serie di elementi di base esagonali, chiamati HexCore, che 40 stampanti 3D hanno prodotto partendo da filamenti di PET riciclato e che poi sono stati assemblati in una struttura a nido d'ape.
In totale sono 200 i chilogrammi di plastica adoperati per realizzare la struttura del veicolo, che si compone di tre segmenti.
Il primo ospita una cabina grande a sufficienza per ospitare due persone, mentre gli altri due sono dei rimorchi che trasportano cibo sufficiente per 47 giorni e 10 pannelli solari a due facce da 325 Watt l'uno, ciascuno con una superficie utile di 1,7 metri quadrati e dal peso di 25 kg, che forniscono l'energia necessaria al motore.
Solar Voyager è inoltre dotato di finestrini in grado di intrappolare i raggi infrarossi e di una coppia di batterie per i casi di emergenza.
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L'intero percorso - andata e ritorno - prevede di percorrere 2.400 km, ma i ter Velde spiegano come il raggiungimento del Polo Sud sia soltanto uno degli scopi dell'impresa, che è stata sponsorizzata da diverse aziende come Philips, ABB, Draka e altre.
«La tecnologia che abbiamo sviluppato può diventare un prototipo per i droni di ricerca nell'Antartide» raccontano. «E comunque il punto focale non è la tecnologia ma l'avvio di esperimenti che permettano di scoprire ciò che è possibile fare con i rifiuti».
«Per riuscire a diventare una società circolare, dobbiamo iniziare a fare le cose in modo diverso» continuano i due. «La nostra spedizione è un esempio di quanto lontano si può arrivare quando si inizia a fare le cose diversamente anziché limitarsi a parlare di soluzioni astratte».
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