[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-03-2019]
C'è quasi di che essere dispiaciuti per Facebook: non appena cerca di dimostrare di avere a cuore la privacy dei propri utenti capita qualcosa di imbarazzante.
L'ultimo avvenimento in questo senso è stato rivelato da Brian Krebs, esperto di sicurezza informatica: le password di centinaia di milioni di utenti erano conservate in formato pienamente leggibile e accessibili da migliaia di dipendenti di Facebook.
Per la precisione, sono tra i 200 e i 600 milioni gli utenti interessati, e oltre 20.000 i dipendenti della piattaforma che potevano leggere le password (alcune delle quali risalgono al 2012) senza alcuna fatica.
La causa di questo fenomeno sarebbe da ricercarsi in una serie di applicazioni, scritte dai dipendenti di Facebook, che conservavano le password senza alcuna protezione all'interno dei server aziendali. Queste password venivano poi utilizzate internamente - da circa 2.000 sviluppatori, secondo Krebs - come oggetto di test e ricerche.
Non appena la notizia s'è diffusa, Facebook ha reagito con un post sul blog ufficiale, con il quale ha cercato di tranquillizzare gli animi.
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Non sembra aver fatto un buon lavoro, però, quantomeno nel tentare di salvare la faccia: con il primo paragrafo il social network ammette di essere a conoscenza dell'intera vicenda sin da gennaio, anche se fino a ieri non aveva aperto bocca. Ciò lascia sospettare che, se Krebs non avesse parlato nessuno ancora ne saprebbe nulla.
Facebook sostiene poi che le password non erano «visibili a nessuno al di fuori di Facebook» e che non ci sono prove di un eventuale abuso di esse. Inoltre, gli utenti interessati dal fenomeno saranno ora avvisati tramite email e invitati a cambiare password.
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Facebook ha tenuto centinaia di milioni di password in chiaro. Per anni
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