[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-05-2019]
L'ultima minaccia che in questi giorni sta guadagnando buona diffusione è il ransomware denominato Dharma, a tutti gli effetti una variante del precedente (e altrettanto pericoloso) Crysis.
Come i suoi "fratelli", Dharma cripta i file presenti sull'hard disk tramite una cifratura a crittografia asimmetrica e, per restituire l'accesso ai file, chiede all'utente un riscatto da pagare in Bitcoin.
Ciò che differenzia Dharma dagli altri è la modalità di diffusione.
Tutto inizia con una "classica" email di scam, con il quale s'informa il destinatario che il computer sarebbe infettato da un pericolosissimi virus. Per fortuna, il messaggio conterrebbe anche la soluzione.
L'utente viene infatti invitato a scaricare un antivirus, cliccando sul link che viene comodamente fornito. Chi obbedisce si ritrova sul PC un archivio autoestraente chiamato Defender.exe nel quel sono presenti due file e una vecchia copia di Eset.
Quando si avvia l'eseguibile scaricato, Dharma si installa in background e inizia il proprio sporco lavoro di cifratura dei file, mentre l'utente viene distratto dalle operazioni di installazione dell'antivirus, che è assolutamente reale e funziona perfettamente. Quando finalmente ci si accorge di quel che è successo, ormai è tardi.
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Trend Micro, che per prima ha individuato Dharma, sottolinea come gli utenti possano difendersi da questo tipo di malware innanzitutto individuando le email di spam ed evitando di aprire i messaggi che paiono sospetti.
Inoltre è sempre bene avere un backup aggiornato dei file cosicché, qualora si abbia la sfortuna di finire vittime di un malware, il computo effettivo dei danni sia limitato al minimo.
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