[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-08-2023]
Questo è un articolo su più pagine: ti invitiamo a leggere la pagina iniziale
Kevin Mitnick, 1963-2023
È il 1979. Un ragazzino di sedici anni riesce a farsi dare il numero telefonico di accesso ad Ark, il sistema informatico sul quale la Digital Equipment Corporation, uno dei grandi nomi dell'informatica dell'epoca, sta sviluppando il suo nuovo sistema operativo. Il ragazzino entra nel sistema e si copia il software. Per questo reato trascorre un mese in carcere e resta per tre anni in libertà vigilata. Verso la fine del periodo di sorveglianza, riesce a entrare nei computer della società telefonica Pacific Bell che gestiscono le segreterie telefoniche e per i successivi due anni e mezzo si rende irreperibile, usando telefoni cellulari clonati per nascondere la sua localizzazione e violando numerosi sistemi informatici.
Il ragazzo viene inseguito a lungo dall'FBI, che lo arresta nel 1995 per una lunga serie di reati informatici, e trascorre cinque anni in carcere.
Ma questa non è la storia di un criminale informatico qualunque, perché l'allora nascente Internet insorge in sua difesa. Il sito Yahoo, popolarissimo in quel periodo, viene violato e ospita un messaggio che chiede la scarcerazione del giovane hacker. Lo stesso succede al sito del New York Times [13 settembre 1998]. La rivista informatica 2600 Magazine, lettura fondamentale degli hacker di allora, distribuisce un adesivo con due semplici parole che faranno la storia dell'informatica: FREE KEVIN.
Quel ragazzo, infatti, è Kevin Mitnick, uno degli hacker più famosi e temuti della storia dell'informatica, e la punizione inflittagli dalle autorità viene vista da molti informatici come eccessiva e gonfiata dalle pressioni dei media, anche perché le tecniche di penetrazione usate da Mitnick sono spesso elementari e basate più sulla persuasione delle persone (il cosiddetto social engineering) e sull'inettitudine delle aziende in fatto di protezione dei dati e di sicurezza dei sistemi che su chissà quali acrobazie informatiche, e Mitnick ha avuto accesso a tantissimi sistemi ma non ne ha tratto grande profitto economico.
Kevin Mitnick viene rilasciato nel 2000, con il divieto di usare qualunque sistema di comunicazione diverso dal telefono fisso, e diventa un affermatissimo consulente informatico, che insegna le proprie tecniche di social engineering agli addetti alla sicurezza di moltissime aziende in tutto il mondo. Scrive alcuni dei libri fondamentali della sicurezza informatica, come The Art of Deception, in italiano L'arte dell'inganno, e The Art of Intrusion, che diventa L'arte dell'intrusione in italiano, e racconta il proprio punto di vista sulle sue scorribande informatiche nel libro The Ghost in the Wires, altra lettura obbligatoria per chiunque voglia fare sicurezza informatica seriamente, tradotta in italiano con il titolo Il fantasma nella rete.
Una delle sue caratteristiche, oltre alla fama mondiale nel suo campo, è il suo biglietto da visita: è realizzato in lamina di metallo, fustellata in modo da formare dei grimaldelli che sono funzionanti e adatti per aprire la maggior parte delle serrature.
Mentre preparo questo podcast, il New York Times, quello violato tanti anni fa dai sostenitori di Kevin Mitnick, ha pubblicato la notizia della sua morte a 59 anni in seguito alle complicanze di un tumore pancreatico. Lascia la moglie Kimberley, che aspetta da lui il primo figlio. E qualcuno, su Twitter, si augura caldamente che l'inferno e il paradiso abbiano installato l'autenticazione a due fattori. Kevin is free.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
|
|
(C) by Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net.
Distribuzione libera, purché sia inclusa la presente dicitura.
|
||
|
zeross