Bisogna conservare il pickup elettrico almeno un anno, altrimenti Tesla ti fa causa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-11-2023]
Non sarà bellissimo e forse avrà anche promesso più di quel che poteva mantenere, ma certamente il pickup elettrico Cybertruck di Tesla non fatica ad attirare l'attenzione né i potenziali acquirenti, i quali - una volta entrati in possesso - potrebbero decidere di tenerselo o, in certi casi, rivenderlo per trarne un profitto.
Lo scorso mese uno dei primissimi modelli è stato infatti venduto all'asta per 400.000 dollari: quanto basta per invogliare gli scalper ad accaparrarsene - come è avvenuto per le PlayStation 5, o per le schede grafiche - per poi sbarazzarsene subito dopo, guadagnando somme considerevoli.
Tesla è cosciente di tutto ciò, e ha deciso di intervenire per rendere l'operazione difficile e sconsigliabile: ha infatti aggiunto una clausola al proprio Motor Vehicle Purchase Agreement, che gli acquirenti devono firmare quando acquistano un veicolo Tesla, espressamente prevista per i Cybertruck.
Tale clausola specifica che chi acquisti un Cybertruck non possa rivenderlo per un anno, calcolato dal giorno della consegna; in caso contrario l'azienda provvederà a ottenere un'ingiunzione per bloccare la vendita, e chiederà danni per 50.000 dollari o per «il valore ricevuto come corrispettivo per la vendita o il trasferimento, a seconda di quale dei due sia maggiore».
In aggiunta a tutto ciò, chi si azzardasse a tentare di rivedere il proprio Cybertruck prima che sia trascorso un anno dall'acquisto rischia anche di venire escluso per sempre dalla possibilità di acquistare altri veicoli Tesla in futuro.
La clausola prevede che ci possano essere delle eccezioni alla regola - per esempio, qualora il proprietario del Cybertruck abbia bisogno del denaro ricavato dalla vendita per coprire spese urgenti, come quelle mediche - ma in questi casi non solo è necessario ottenere il permesso scritto di Tesla prima di procedere alla vendita, ma è Tesla stessa che si propone come primo acquirente (pur non escludendo assolutamente la vendita a terze parti).
L'azienda si propone di pagare un prezzo pari alla cifra sborsata a suo tempo dal compratore originale meno 0,25 dollari per ogni miglio percorso, più una cifra non specificata per tenere conto dell'usura e del costo delle eventuali riparazioni da eseguire.
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