La proposta era motivata dalla ricerca di immagini di abusi su minori, ma presentava parecchi problemi sul fronte della privacy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-06-2024]
La proposta di legge UE che vuole imporre a tutti i fornitori di servizi di messaggistica di analizzare ogni immagine inviata è stata ufficialmente rimandata.
In circolazione dal 2022, era stata avanzata dalla Commissione Europea con lo scopo di introdurre nuovi strumenti per la «lotta contro gli abusi sessuali sui minori»: l'analisi delle immagini, infatti, sarebbe stata finalizzata all'individuazione di quelle che ritraggono abusi consentendo così di individuare, se non gli autori, almeno quanti condividono quei contenuti (CSAM, Child Sexual Abuse Material).
I vari gestori dei servizi di messaggistica si erano immediatamente opposti alla legge, spiegando che essa avrebbe vanificato la crittografia e la riservatezza delle comunicazioni.
La proposta prevedeva che gli utenti venissero informati del fatto che le immagini da loro inviate sarebbero state sottoposte a uno scrutinio automatico e che potessero decidere di non accettare tale esame; in quel caso, però, avrebbero perso la possibilità di condividere immagini e link.
Infine, gli «account usati dallo Stato per scopi di sicurezza nazionale» sarebbero stati esenti da ogni interferenza.
Negli ultimi sei mesi, le autorità europee hanno cercato di trovare un compromesso che potesse soddisfare tutte le parti in causa, ma senza successo; con l'avvicinarsi della fine della presidenza belga del Consiglio dell'UE (fissata al 30 giugno), e senza la certezza che la prossima presidenza abbia interesse a proseguire i negoziati, i lavori sulla proposta sono stati sospesi.
Per passare, la legge avrebbe avuto bisogno del supporto di almeno 15 Stati membri dell'Unione, con la rappresentanza di almeno il 65% della popolazione; se non è mai stata sottoposta all'approvazione degli Stati è perché da parte di diversi Paesi - come Germania, Austria, Polonia, Paesi Bassi e Cechia - ci si aspettava voto contrario, o quantomeno un'astensione, a causa di preoccupazioni circa la privacy degli utenti e circa la cybersicurezza.
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