[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-09-2024]
Qualche mese fa, Winamp aveva annunciato l'intenzione di "aprire" il proprio codice sorgente.
Chiaramente, i discorsi circa questa apertura avevano immediatamente fatto pensare che il programma sarebbe diventato open source, anche se le limitazioni indicate nel post di annuncio parevano andare in tutt'altra direzione.
Ora quell'annuncio è diventato realtà Llama Group, che detiene i diritti su Winamp: il codice è "aperto", nel senso che è stato messo a disposizione su GitHub e che lo si può esaminare e persino usare per compilarsi una propria versione personale. Però non è open source.
La Winamp Collaborative License, versione 1.0, impone infatti diverse limitazioni.
Non si possono distribuire versioni modificate di Winamp, in nessuna forma; non si possono creare fork del programma; solo i maintainer del repository ufficiale su GitHub possono distribuire Winamp e apportarvi modifiche. In altre parole, tutte le libertà essenziali delle vere licenze open source mancano.
Ciò ovviamente non ha fermato i vari sviluppatori sparsi in giro per il mondo che hanno già iniziato a creare dei fork ma, chiaramente, essi stanno operando illecitamente.
Quanto al Llama Group, è stato già accusato da più parti di open washing: dice che il codice è aperto al fine di ottenere attenzione, ma in realtà esso evidentemente non lo è.
Il codice reso "visibile" (più che "aperto"), inoltre, è quello della versione per Windows; quello delle versioni per gli altri sistemi operativi resta sotto licenza proprietaria.
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