Vibe coding: creare programmi senza saper programmare (4)
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-04-2025]
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Vibe coding: creare programmi senza saper programmare
Il primo problema di questa nuova mania della Silicon Valley è la sua filosofia di base: il creatore del codice non solo non ha bisogno di capirlo, ma anzi capirlo è proprio contrario all'essenza del vibe coding: in realtà non deve essere un creatore ma un utente del codice, e deve accettare quel codice generato dalla IA senza capirlo appieno, altrimenti sta facendo solo programmazione assistita. E questo requisito di non comprendere il codice significa che se il programma non funziona e l'intelligenza artificiale non riesce a sistemarlo, l'aspirante creatore è incapace di intervenire.
Il secondo problema deriva dal primo: anche se il programma creato con il vibe coding sembra funzionare nella maggior parte dei casi, può contenere errori o difetti nei suoi princìpi di funzionamento che emergono solo in casi specifici. Può contenere falle di sicurezza, e modificarlo per manutenzione o aggiornamento è rischioso. Senza una costosa analisi esperta di come funziona, è impossibile sapere come intervenire, e far fare l'intervento all'intelligenza artificiale significa rischiare di introdurre ulteriori errori e incognite, perché la IA non "capisce" in senso stretto cosa sta facendo ma si limita a generare codice statisticamente probabile nel contesto.
Questo è un approccio che può andar bene per creare da zero un prototipo di software, a scopo dimostrativo, qualcosa di semplice per uso personale. Ma gran parte del lavoro degli ingegneri informatici non è di questo genere. Di solito si tratta di interventi su software complesso e preesistente, nel quale la comprensione e la qualità del codice sono fondamentali. Per intervenire su un software di contabilità, per esempio, bisogna capirne non solo il linguaggio informatico, ma anche i princìpi contabili sui quali si basa. E questo l'intelligenza artificiale attuale non lo fa.
Per fare un paragone, il vibe coding applicato a un software già esistente è l'equivalente di un idraulico che invece di studiarsi e capire lo schema dell'impianto sul quale deve intervenire sa che nella maggior parte dei casi che ha visto nella sua carriera le cose miglioravano chiudendo a metà le valvole sui tubi di mandata dispari. Non sa perché, ma di solito funziona. Affidereste il vostro impianto idraulico di casa, o quello di un'intera azienda o di un intero paese, a qualcuno che lavorasse in questo modo?
Probabilmente no. Eppure è esattamente quello che vuole fare Elon Musk, nel suo nuovo ruolo politico, con uno dei software più complessi e ingarbugliati del pianeta: quello che gestisce la previdenza sociale delle persone residenti negli Stati Uniti.
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