L'azienda si conforma alla direttiva europea RED.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-07-2025]
A partire dal prossimo 17 luglio, fotografare con alcune fotocamere Canon richiderà un passaggio in più: l'inserimento di un PIN all'avvio. L'azienda ha infatti annunciato un aggiornamento firmware per dieci modelli delle sue mirrorless della serie EOS R che introdurrà una schermata di protezione tramite un codice numerico a sei cifre. La novità risponde alle nuove normative europee in materia di cybersecurity, in particolare alla Radio Equipment Directive (RED): questa impone requisiti più stringenti per la sicurezza dei dispositivi connessi, incluse le fotocamere digitali.
La direttiva RED era entrata in vigore per garantire la protezione dei dati personali e la sicurezza delle connessioni senza fili; si applica a tutti i dispositivi che utilizzano tecnologie di rete come Wi-Fi o Bluetooth per trasferire immagini o connettersi ad applicazioni. Rientrano in questa categoria le fotocamere moderne, sempre più integrate con smartphone e cloud. Canon ha scelto di implementare un sistema di autenticazione tramite PIN per impedire accessi non autorizzati ai dati memorizzati come le foto, i video o le impostazioni personalizzate. Il comunicato ufficiale ricorda anche che questa misura non è progettata per prevenire il furto fisico delle fotocamere, ma per proteggere i contenuti digitali in caso di accesso non autorizzato.
I modelli coinvolti nell'aggiornamento includono alcune delle mirrorless più popolari di Canon come la EOS R5, la R6 Mark II e la R7; ma l'elenco completo non è stato ancora diffuso. Gli utenti potranno scegliere se attivare o disattivare la funzione di protezione tramite PIN; per impostazione predefinita il sistema richiederà l'inserimento del codice a ogni accensione. Questo aspetto ha già generato discussioni sui social media: i fotografi lamentano il potenziale fastidio, specialmente in contesti professionali dove la rapidità è essenziale. In molti si chiedono se anche altri produttori, come per esempio Nikon, adotteranno misure simili per conformarsi alle normative europee.
Dal punto di vista tecnico, il PIN a sei cifre offre un livello base di protezione ma non è privo di limitazioni. La scelta di un codice numerico anziché una password alfanumerica più complessa è una sorta di compromesso per semplificare l'accesso su dispositivi con schermi touch e comandi fisici limitati. Non è sicuramente una password insuperabile o non indovinabile. Guardando al futuro alcuni utenti sui social network esprimono preoccupazione per l'evoluzione delle normative: ipotizzano scenari futuri in cui anche le immagini salvate sulle scheda di memoria potrebbero richiedere crittografia, complicando ulteriormente il flusso del lavoro fotografico.
Al momento la mossa di Canon solleva interrogativi più che altro sul bilanciamento tra sicurezza e praticità. Per i fotografi amatoriali l'inserimento di un PIN potrebbe essere un inconveniente trascurabile. Ma per i professionisti che lavorano in ambienti dinamici come eventi sportivi o reportage anche pochi secondi di ritardo possono fare la differenza. In questi casi il fotografo potrebbe semplicemente decidere di disattivare la richiesta del PIN, vanificando però completamente la protezione.
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