[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-08-2025]
Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha da poco ammesso di aver preso una decisione controversa: ha licenziato alcuni programmatori poiché si sono rifiutati di adottare strumenti di intelligenza artificiale, come GitHub Copilot e Cursor. L'ammissione è stata fatta durante un episodio del podcast Cheeky Pint: Armstrong ha descritto la sua decisione come una risposta diretta alla resistenza interna all'adozione della IA, sottolineando che l'uso di questi strumenti non è opzionale in un'azienda che mira a restare competitiva nel settore delle criptovalute.
Lo stesso Armstrong ha definito la mossa «pesante» («heavy-handed»), ma non è certamente pentito: ritiene che la IA sta diventando una competenza indispensabile per i dipendenti. Non è infatti un caso che Coinbase abbia acquistato licenze aziendali di GitHub Copilot e Cursor per tutti i suoi programmatori, con l'obiettivo di integrare l'IA nei flussi di lavoro di sviluppo del software.
Quando alcuni membri del team hanno previsto che l'adozione di questi strumenti sarebbe stata lenta, stimando che sarebbero occorsi mesi per raggiungere il 50% di utilizzo, Armstrong ha reagito con decisione. In un messaggio pubblicato sul canale Slack principale dell'ingegneria, ha imposto un ultimatum: tutti i programmatori dovevano almeno registrarsi per l'utilizzo gli strumenti entro la fine della settimana. Coloro che non lo avessero fatto sarebbero stati convocati per una riunione il sabato successivo per spiegare le loro ragioni. Durante questa riunione, alcuni hanno fornito motivazioni valide (per esempio erano appena tornati da un viaggio e non avevano avuto tempo di registrarsi); altri, privi di giustificazioni ritenute accettabili, sono stati licenziati.
La strategia di Armstrong riflette una tendenza più ampia nel settore tecnologico, dove l'adozione dell'IA sta diventando un requisito fondamentale. Aziende come Google stanno esercitando pressioni simili sui propri dipendenti: il CEO Sundar Pichai che ha dichiarato in una riunione interna che l'IA è essenziale per mantenere un vantaggio competitivo nella corsa globale all'intelligenza artificiale; un sondaggio di Gallup di giugno 2025 ha rivelato poi che il 33% dei manager di livello intermedio utilizza la IA frequentemente.
Armstrong ha un obiettivo ambizioso: vuole raggiungere il 50% del codice scritto tramite IA entro la fine del trimestre, un traguardo che supera le percentuali dichiarate da Microsoft e Google, che si attestano intorno al 30%. Per supportare questo obiettivo, Coinbase ha introdotto sessioni mensili di formazione chiamate AI Speed Run, in cui i team condividono tecniche creative per utilizzare l'IA in modo efficace. Armstrong ha comunque sottolineato l'importanza di mantenere un controllo umano, soprattutto in un'azienda che gestisce sistemi finanziari. «Non vogliamo che le persone facciano vibe coding su sistemi che muovono denaro», ha detto, evidenziando la necessità di revisioni del codice da parte di esseri umani per garantire la qualità e la sicurezza.
Il CEO di Coinbase ha dovuto ammettere che il suo approccio non è stato ben accolto da tutti all'interno dell'azienda, ma ha difeso la sua scelta come necessaria per stabilire una chiara priorità sull'adozione dell'IA, che si riflette in ogni settore dell'azienda. Armstrong ha infatti rivelato che il team di design utilizza pesantemente la IA, e persino il processo decisionale aziendale ora include l'IA come un «partecipante» che fornisce input. Egli stesso, in qualità di CEO, ha dichiarato di fare ampio uso della IA per le sue attività quotidiane.
Questa strategia solleva d'altra parte interrogativi più ampi sull'equilibrio tra innovazione e coercizione. Licenziare dipendenti per non aver adottato immediatamente l'IA potrebbe scoraggiare il dissenso costruttivo o il dibattito su come integrare al meglio queste tecnologie. Inoltre, la dipendenza dalla IA per la scrittura del codice richiede un equilibrio tra efficienza e qualità, specialmente in un settore come quello delle criptovalute, dove errori nel codice possono avere conseguenze finanziarie significative. La necessità di revisioni umane costanti, come ammesso da Armstrong stesso, evidenzia che la IA, pur potente, non è ancora in grado di sostituire completamente il giudizio umano.
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