Da MSI il monitor OLED che non teme il burn-in: addio immagini fantasma

E' rimasto in funzione 533 giorni senza alcun segno



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-08-2025]

oled msi burn in
Foto di Sunil kumar.

I monitor OLED sono sempre più apprezzati dai gamer e dai professionisti per i loro colori vividi, il contrasto infinito e i tempi di risposta rapidissimi. Tuttavia, una delle principali preoccupazioni legate a questa tecnologia è il fenomeno del burn-in, ovvero la ritenzione permanente di immagini statiche sullo schermo. MSI, uno dei principali produttori di monitor, ha recentemente condiviso i risultati di un test condotto su un suo monitor OLED, lasciandolo acceso ininterrottamente per 533 giorni, 7 ore e 22 minuti, pari a oltre un anno e cinque mesi. Secondo l'azienda, i segni di burn-in erano «praticamente inesistenti», un risultato che evidenzia i progressi tecnologici nella mitigazione di questo problema.

Il test, descritto da un rappresentante MSI durante la Gamescom di Colonia, ha coinvolto un monitor OLED non specificato, utilizzato in modalità split-screen con elementi statici come la barra delle applicazioni di Windows e schede del browser sempre visibili. Questa configurazione rappresenta uno scenario di utilizzo intenso, ideale per valutare la resistenza al burn-in. Grazie al sistema OLED Care 2.0, che include funzionalità come il pixel shift periodico, la riduzione della luminanza in aree statiche e il rilevamento di immagini fisse, il monitor ha mostrato un'usura minima. Queste tecnologie lavorano in sinergia per ridurre lo stress sui pixel organici, che sono soggetti a degradazione quando esposti a contenuti statici per lunghi periodi.

MSI ha sottolineato che il monitor è stato sottoposto a condizioni estreme, con un uso continuo che pochi utenti replicherebbero nella realtà. Nonostante ciò, l'assenza di segni evidenti di burn-in rappresenta un risultato significativo. Confrontando questo esperimento con test condotti su monitor privi della tecnologia di MSI, si nota che lievi segni di burn-in possono comparire già dopo circa 650-700 ore di utilizzo (27-29 giorni) in condizioni di uso intenso, ma la loro progressione è lenta e diventa più evidente solo dopo migliaia di ore. Nel caso del test di MSI, la durata di 533 giorni senza problemi significativi suggerisce che le tecnologie di mitigazione del burn-in sono diventate molto più efficaci rispetto al passato.

I monitor OLED hanno guadagnato popolarità grazie alle loro prestazioni superiori rispetto ai tradizionali pannelli LCD. Offrono neri perfetti, grazie alla capacità dei pixel di spegnersi completamente, e tempi di risposta inferiori a 1 ms, ideali per il gaming competitivo. Tuttavia il burn-in è stato a lungo un ostacolo, soprattutto per chi utilizza monitor per attività di produttività con elementi statici, come barre delle applicazioni o icone del desktop. Negli ultimi anni produttori come MSI, ASUS e LG hanno introdotto tecnologie avanzate per affrontare questo problema, tra cui pixel shift, compensazione automatica della luminanza e cicli di manutenzione del pannello. L'aumento delle vendite di monitor OLED, con una crescita del 181% nel 2024, conferma l'interesse del mercato verso questa tecnologia, spinta anche da prezzi in calo e miglioramenti nella durata dei pannelli.

Per chi considera l'acquisto di un monitor OLED, il test di MSI offre rassicurazioni. Ma è importante adottare alcune precauzioni per massimizzare la durata del pannello, come ridurre la luminosità della retroilluminazione a circa il 30 per cento, utilizzare uno sfondo desktop nero con icone minime, nascondere la barra delle applicazioni quando non necessaria e spegnere il monitor durante periodi di inattività prolungati. Queste pratiche, unite alle tecnologie di mitigazione come per l'appunto OLED Care 2.0, possono ridurre significativamente il rischio di burn-in. MSI ha recentemente aggiornato OLED Care 2.0 per estendere l'attivazione del Panel Protect a 24 ore di utilizzo cumulativo, rispondendo al feedback degli utenti che trovavano i cicli di manutenzione troppo frequenti, in quanto la loro esecuzione disturba l'attività, seppur brevement (in origine i cicli erano configurabili a intervalli di 4 - 16 ore).

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Commenti all'articolo (3)

In questo non posso che concordare. Il Betamax, tanto per dire, sappiamo tutti che fine ha fatto...
28-8-2025 14:28

{notarobot}
Il monitor Oled non è certo il futuro, se non quello dei polli che lo comperano. Essendo organici, i Led non solo soffrono del burn-in, ma anche di degradazione progressiva in pochi anni di uso, solo parzialmente compensata dal software. Altre tecnologie sono state sviluppate, come i microLed, superiori da ogni punto di vista.... Leggi tutto
28-8-2025 12:36

Troppi se e troppi ma. Se dichiaro che la mia saliva č in grado di eliminare la clamidia secondo lo stesso criterio di informazione, č attendibile quanto la loro versione. :roll: (ma solo per applicazioni dirette... :shock: ) Leggi tutto
28-8-2025 10:41

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