Il Sen. Verde Stefano Semenzato, Vicepresidente del Gruppo verdi L'Ulivo del Senato, ha presentato ieri una interrogazione al Ministro degli Affari Esteri sui Nemici di Internet nel Mondo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-11-2000]
Semenzato chiede al Governo impegni nei confronti dei Paesi nemici di Internet
Interrogazione a risposta scritta
SEMENZATO. - Al Ministro degli Affari Esteri.
- che Reporter Sans Frontières ha presentato in questi giorni il rapporto
sulla censura su internet denominato "I venti nemici di internet"
- che lo sviluppo della comunicazione globale e soprattutto via Internet ha
messo in difficoltà tutti quei paesi governati da regimi autoritari;
- che nei regimi autoritari, Internet pone un doppio problema: da un lato
permette a ogni cittadino di approfittare di una libertà di espressione mai
conosciuta in questi paesi e per questo costituisce una minaccia;
- che quarantacinque paesi controllano l'accesso a Internet - nella maggior
parte dei casi attraverso un provider unico di accesso - e venti di questi
paesi possono essere qualificati come veri nemici di questo nuovo media;
- che con la scusa di proteggere gli utenti "dalle idee sovversive" o " di
garantire la sicurezza o l'unità del paese", alcuni di questi regimi
vietano totalmente ai loro cittadini l'accesso a Internet;
- che altri governi che controllano il o i provider, usano dei filtri per
bloccare i siti ritenuti pericolosi oppure obbligano ogni utente a
registrarsi presso le autorità di governo;
- che Reporter Sans Frontières ha selezionato venti paesi nemici di
Internet, perché ne controllano l'accesso totalmente o parzialmente, hanno
censurato dei siti o hanno censurato dei naviganti. Questi paesi sono:
l'Arabia Saudita, i paesi dell'Asia centrale e del Caucaso (Azerbaigian,
Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan), la Bielorussia, la
Birmania, la Cina, la Corea del Nord, Cuba, l'Iraq, l'Iran, la Libia, la
Sierra Leone, il Sudan, la Siria, la Tunisia e il Vietnam;
(.....)
Considerato che
- l'articolo 19 del Patto Internazionale relativo ai diritti civili e
politici (PIDC) stipula che "ogni persona ha diritto (...) di ricevere e
diffondere informazioni e idee di ogni tipo, senza distinzione di frontiere
(...);
- alcuni dei venti paesi selezionati da Reporters sans frontiéres hanno
ratificato il Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici
(PIDC) senza mai applicarlo;
- altri come l'Arabia Saudita, la Birmania, la Cina, Cuba, il Kazakhstan e
il Tadjikistan non hanno mai ratificato il PIDC;
Si chiede di sapere
- in quali forme si intenda attivarsi nei confronti di questi paesi
affinché venga rispettata la libertà di espressione in tutte le sue forme;
- se non si ritenga opportuno condizionare la stipula di accordi
internazionali con i paesi in questione al rispetto dell'articolo 19 del
PIDC.
Sen. Stefano Semenzato
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