Al voto, ricordiamoci di Urbani

Niente suggerimenti di voto per le regionali, ma un invito a valutare il candidato sul tema delle libertà digitali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-03-2005]

Foto di Urbani number one

Ogni volta che su Zeus News compare un articolo sulle malefatte, informatiche o meno, di qualche politico, c'è sempre un commento che suona più o meno così: "Quando sarà ora di votare, ricordiamoci di questo" (e qui c'è il riferimento all'argomento di volta in volta trattato).

Tra pochi giorni, molti di noi andranno a votare sul serio. Non abbiamo né la possibilità, né l'autorevolezza per dare consigli su come o chi votare. L'unica cosa che possiamo fare è raccogliere questo invito ricorrente, e fare un po' il punto della situazione.

Nel segreto dell'urna, dunque, ricordiamoci del Decreto Urbani, a chi è rivolto, quali interessi tutela, quali modelli di business persegue. Ricordiamoci delle accoglienze calorose a Bill Gates, di quanto e come il software libero venga adottato dalle nostre pubbliche amministrazioni, magari facendo paragoni con paesi diversi dal nostro. Facciamo caso all'atteggiamento del nostro candidato nei confronti di monopoli e monopolisti, perché poi dovremo fare i conti con essi, nella nostra quotidianità di fruitori di servizi (e pagatori di tariffe).

Non commettiamo anche noi l'errore di sottovalutare la portata dei problemi legati all'Internet, alla tecnologia, all'informatica, come (ahinoi!) hanno fatto anche i massimi vertici del centro-sinistra.

Si sa, questi temi sono (per il momento) lontani da chi fatica a tirare a fine mese con lo stipendio. Ma sono decisivi per la società del futuro: l'economia è, e sarà sempre più, basata sulla conoscenza e i beni immateriali, risorse strategiche che, a nostra completa insaputa, stanno passando nelle mani dei soliti pochi.

Mettiamo dunque alla prova chi ci chiede il voto, su questioni cruciali come digital divide, banda larga, free software nelle scuole, brevetti software, libero accesso alle opere finanziate dallo stato. Cerchiamo di capire se il nostro uomo (o ancor meglio, la nostra donna) sta dalla parte di noi poveracci, oppure se è espressione di una lobby, di un gruppo di potere che con la nostra libertà non ha niente a che spartire.

"Spero che in questa campagna elettorale il cosiddetto popolo della rete scelga dando un segno di consapevolezza," ha dichiarato Maurizio Zammataro, da anni stretto collaboratore di Fiorello Cortiana e ora candidato alla Regione Lazio, "il punto non è un appello al voto per questo o quel partito o schieramento, ma la richiesta che il tema delle libertà digitali sia al centro delle motivazioni di voto dei cittadini."

"L'atteggiamento nei confronti dell'ondata repressiva dei monopoli e dei cartelli," aggiunge Zammataro, peraltro lettore di Zeus News, "dipenderà dalla consapevolezza dei rappresentanti, piu' che dal loro schieramento."

Partiti e coalizioni si sono, chi più, chi meno, disinteressati a questi argomenti. Ma molti candidati hanno mostrato una maggiore sensibilità: premiarli con il nostro voto, potrebbe dimostrare che la società civile è un passo avanti ai suoi rappresentanti.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 12)

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12-4-2005 10:42

11-2 Zittito anche Emilio Fido Leggi tutto
6-4-2005 12:47

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