Al di là dei giudizi sull'indulto, la pretesa che non si possa mettere on line come hanno votato i parlamentari è semplicemente assurda e antidemocratica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-07-2006]
Si è concluso da poco, con l'approvazione del Senato, il dibattito parlamentare sul provvedimento di indulto di cui potranno beneficiare circa 12.000 detenuti, più altri circa 8.000 che stanno scontando misure alternative alla detenzione.
Questo provvedimento di clemenza, atteso e discusso da diversi anni, che non cancella la condanna ma riduce la pena dententiva (non il divieto di ricoprire cariche pubbliche), è stato promosso da un largo arco di forze, che vanno da un partito laicista e anticlericale come la Rosa nel Pugno ai partiti vicini alla Chiesa cattolica; ha visto contrario uno schieramento altrettanto trasversale, dai giudici di centrosinistra come D'Ambrosio e Di Pietro alla Lega Nord, fino a Alleanza Nazionale.
Ha fatto discutere e ha colpito negativamente l'opinione pubblica il fatto che nel provvedimento di indulto, da cui sono stati esclusi alcuni reati gravi come il sequestro di persona, il terrorismo o la pedofilia, siano stati inclusi i reati finanziari, come quelli dello scandalo Parmalat, quelli contro la pubblica amministrazione come il reato di corruzione (per cui sta scontando la pena agli arresti domiciliari nella sua bella casa l'ex senatore Previti), per il diktat imposto dal centrodestra, senza i cui voti non si sarebbe raggiunto il quorum dei 2/3 delle Camere, obbligatorio per questi provvedimenti di clemenza.
Pubblicare i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore, si sono astenuti o hanno votato contro, è un fatto scontato in un regime democratico in cui gli eletti rispondono agli elettori dei propri atti, comunicandoli e assumendosene le proprie responsabilità.
Il Parlamento deve essere una casa di vetro, la democrazia rappresentativa si fonda sulla pubblicità degli atti parlamentari; i presidenti delle Camere, Bertinotti e Marini, se volessero davvero avvicinare il Parlamento ai cittadini, dovrebbero prendere l'iniziativa di pubblicare sempre sui siti web le modalità di voto di tutti i parlamentari.
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