Le due aziende hanno formato un consorzio per collegare le auto alle reti cellulari e vendere servizi di infomobilità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-12-2007]
E' stato annunciato alcune settimane fa Tema Mobility, l'accordo di partecipazione al 50% di Telecom e Magneti Marelli. Le due aziende si prefiggono di vendere soluzioni innovative sulle reti Umts a tutti i provider in grado di offrire soluzioni e servizi nell'ambito della mobilità; per ora su strada, ma nulla vieta per il futuro di impiegare la tecnologia anche per i trasporti ferroviari.
Infatti la soluzione starebbe in uno scatolotto telematico da installare a bordo dei veicoli, in grado di collegarsi al gestore dei servizi mediante una semplice Sim per dare accesso a informazioni di ogni tipo; sarà infatti possibile pagare pedaggi, la localizzazione satellitare del veicolo, la telediagnosi in caso di guasti e la chiamata automatica in caso di panne irrimediabile.
Sarebbe una pacchia per i riparatori, che potrebbero avere in tempo reale il report del guasto, ma anche per le assicurazioni, in grado di pesare al massimo il grado di pericolosità del cliente e presentargli una polizza sempre più personalizzata.
Eugenio Razelli, attuale amministratore delegato di Magneti Marelli, presiederà il consorzio, mentre consiglieri saranno i responsabili tecnici e commerciali di Telecom Italia; la direzione del consorzio è affidata a Giovanni Roso, che dandone l'annuncio aveva dichiarato: "Internet ci ha abituati a vivere, a lavorare, a muoverci avendo a disposizione sempre più informazioni. Integrare l'automobile in rete è quindi la nostra sfida, per rendere fruibili informazioni, servizi, nuove modalità di interazione con l'ambiente e le persone che ci circondano proprio durante il viaggio; il tutto in modo agevole e usando comandi e oggetti tipici dell'automobile."
Indubbiamente il mercato che si apre è appetibile; anche restando in campo solo prettamente automobilistico, in merito all'offerta di Intelligent Transport Services (ITS) il Ministero dei Trasporti prevede una ricaduta iniziale di 400 milioni di euro che si attesterebbe sui 900 milioni nel prossimo quadriennio.
Sotto il profilo economico generale, l'iniziativa è degna di plauso perché potrebbe portare immediati benefici in molti settori legati all'uso delle quattro ruote, compresa la razionalizzazione dei consumi e delle necessarie messe a punto dei dispositivi anti inquinamento.
Resterebbe da scoprire come l'accordo sarà valutato delle varie authority, ma alla luce di quanto sin qui avvenuto e continua ad avvenire, non sembra si possano nutrire eccessive speranze in ordine alla concorrenza e quindi ai prezzi dei nuovi servizi.
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