Verà lanciato il 7 gennaio il motore che aspira a diventare l'alternativa a Google. Parola del fondatore di Wikipedia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-01-2008]
Botta e risposta tra Google, massima espressione mondiale tra i motori di ricerca e Wikipedia, l'enciclopedia libera e open source, nata da un progetto collaborativo al quale inizialmente ben pochi avevano dato credito.
Appena qualche settimana dopo che Google aveva annunciato il progetto Knol, un dizionario enciclopedico sul modello di Wikipedia, il patron di quest'ultima Jimmy Wales il 7 gennaio consegnerà ai naviganti dell'Internet la beta release di Wikia Search, un motore di ricerca che spera diventi in breve alternativo ai concorrenti, Google in testa.
Ovviamente Wales non si nasconde le difficoltà, in primo luogo derivanti dalla iniziale scarsità di riferimenti; ma confida di avere alle spalle, oltre ai quattrini di Amazon, la collaborazione degli utenti per i link ma soprattutto per la segnalazione degli eventuali difetti evidenziati dall'uso on the road.
Per quel che riguarda invece l'algoritmo di ricerca, ottimizzato più volte da Google e Yahoo! per i propri motori, non è neanche velata la critica nei confronti degli automatismi di individuazione delle voci e di attribuzione del rating, di cui Wales non mette in discussione l'efficacia ma punta il dito sulla qualità del risultato, prodotto da un algoritmo segreto e quindi al di fuori da ogni possibile controllo.
Al contrario, la collaborazione degli utenti permetterà a Wikia Search di contribuire alla classificazione degli argomenti consentendo la modifica dell'algoritmo di ricerca e vanificando quindi i trucchi che finora permettono di scalare le classifiche dei siti più visitati.
Quanto alla formulazione dell'algoritmo, pare che lo stesso e le API, cioè le interfacce di programmazione, siano open source; quanto ai server, saranno governati da Grub (Distributed Web Crawling Project), un progetto di proprietà Wikia in mano a Jimmy Wales.
Un'ultima notazione potrebbe riguardare la gratuità, che riguarda la collaborazione degli utenti ma non la motivazione del nuovo motore di ricerca. Infatti i motori di ricerca sono un prodotto industriale, ideati e sviluppati per produrre ricchezza.
Se la compartecipazione di Amazon, la più importante azienda di e-commerce, ne è la conferma indiretta, la risposta definitiva l'ha data Google che, tra un coro di increduli, ha invece confermato di prendere molto sul serio l'iniziativa del nuovo concorrente.
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