Dopo che ben otto agenti del compartimento di Genova della Polizia Postale si sono presentati nella sede del provider di Isole nella Rete per sequestrare (!?!) la directory corrispondente a www.netstrike.it (tentativo naufragato di oscurare tale sito grazie a una portentosa e immediata solidarietà internazionale), altrettanto impegno è stato profuso dalle forze dell'ordine per rintracciare uno sfortunato giovane di Milano e perquisirne la casa dei genitori in Piemonte. L'unica colpa del giovane è stata partecipare ad un netstrike (corteo telematico) per condurlo ad ispezionare i propri PC.

Nei giorni precedenti la polizia postale aveva già effettuato il sequestro del portatile del ragazzo sul posto di lavoro, approfittando della sua assenza dovuta alle ferie.

Dopo la perquisizione nella casa dei genitori, è stato costretto a recarsi insieme alla polizia nella sua abitazione di Milano per effettuare una seconda perquisizione.

La magistratura ha utilizzato in maniera strumentale e fuorviante i suddetti articoli di legge, che in alcun modo possono essere ricondotti alla legittima pratica del netstrike, continuando nell'opera di repressione post G8.

Sollecitiamo tutti a vigilare affinché questo grottesco e imponente girovogare delle forze dell'ordine per mezza Italia non sottointenda a future, ancor più preoccupanti tentativi di censurare media indipendenti della Rete che così evidentemente hanno fatto emergere durante il G8 una verità se non rivoluzionaria certamente scomoda.

gruppo di lavoro nestrike.it
Isole nella Rete
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