Approfondimento: gli infomediari

Come fare business online tutelando i consumatori.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-10-2001]

Ogni azienda vuole conoscere meglio i suoi clienti e le tecnologie digitali danno modo di reperire informazioni profilate sugli utenti (circa le preferenze, le abitudini d'acquisto, gli interessi e via dicendo) di modo che si possano progettare e realizzare prodotti e servizi migliori, più adatti, soddisfacenti, accessibili e di qualità superiore. Al tempo stesso una raccolta indiscriminata di "profili" fa sorgere timori ai fini della tutela della privacy: i consumatori, come accade già ora, possono vedere questa pratica con diffidenza perchè potenzialmente foriera di fenomeni di spamming o di appropriazione indebita di dati sensibili per scopi economici.

Infatti una recente indagine di Forrester Research ha dimostrato che la tutela dei dati personali è uno dei principali motivi di freno all'acquisto on line. Il 27% degli introiti previsti per il 2001 potrebbero, infatti, saltare proprio per questa ragione. Il 37% degli utenti intervistati ha affermato che sarebbe disposto a comprare di più online se avesse assicurazioni sulla privacy. Il 34% di coloro che non acquistano nel cyberspazio, invece, cambierebbe abitudine se avesse maggiori garanzie. Più della metà degli utenti è comunque estremamente preoccupata per la privacy e il 54% delle persone ritiene che il governo dovrebbe regolamentare meglio questa materia. Soltanto il 6% ha affermato che i benefici tratti dal fornire i propri dati personali siano più importanti delle preoccupazioni legate alla privacy.

Le tecnologie digitali d'altra parte consentono agli utenti-consumatori di raccogliere informazioni su se stessi e di negarne l'accesso ad altri. Ecco allora profilarsi un conflitto che può essere risolto da una nuova figura, l'infomediario o "intermediario dell'informazione". Tale figura accorpa un ruolo strategico e altamente delicato, visto che deve aiutare i consumatori a raccogliere, elaborare e proteggere le informazioni che loro stessi danno online, cercando di trarne il maggior valore economico possibile.

Leggi la seconda parte - L'infomediazione tramite Community (Atlantide, Lycos, ecc.)

Emanuel Benedetti

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