Contro i brevetti assurdi ammazza-Linux (seconda parte)

Dunque la battaglia contro il monopolio è persa? Non necessariamente.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2001]

Torna alla prima parte - Alcune precisazioni sui brevetti e sull'open source

Linux può sopravvivere a un attacco sul fronte dei brevetti se raggiunge una diffusione sufficiente. Il meccanismo è questo: se un numero abbastanza grande di persone commette un atto illegale (ma moralmente ben tollerato dalla società), alla fine quell'atto verrà dichiarato legale per consuetudine.

Esempio pratico: andare in motorino in due. Quando ero ragazzino, andare in motorino in due era vietatissimo: se ti beccavano, c'era la multa, condita di lavata di capo da parte dei genitori. Eppure lo facevano in tanti, e spesso impunemente, sotto il naso dei vigili. E ora, per magia, è diventato legale.

Altro esempio: il limite di velocità in autostrada, che si propone di alzare a 150 l'ora "perché tanto nessuno va a 130". Complimenti, bel modo di ragionare.

Potrei andare avanti a lungo (la licenza di stazione radio per chi possiede un cellulare, il divieto di usare le parabole satellitari per la ricezione di dati, la nuova legge sull'editoria, il divieto di usare lingue non europee al telefono) e anche con esempi non italiani (Napster, dove si è colpito il sito ma non si sono perseguiti gli utenti), ma credo sia chiaro dove sto andando a parare.

Nel caso di Linux, se ci sono tanti utenti che lo adoperano, l'idea di vietare Linux diventerà impopolare, politicamente scorretta e dannosa in termini d'immagine per chi lancia le cause anti-Linux (anche se le cause sono perfettamente legittime dal punto di vista legale). E Microsoft sa bene di avere già un'immagine, presso il pubblico, gradevole e positiva quanto quella del proctologo, senza offesa per la categoria. Dar contro a Linux è un grosso rischio.

Il guaio è che per ora non siamo in tanti a usare Linux. Per diventare tanti, la comunità Linux dovrà sbattersi non poco per renderlo abbastanza facile da usare e soprattutto desiderabile con qualche "killer application" (cioè un programma così accattivante da indurre gli utenti ad usare Linux perché quel programma non è disponibile per Windows -- qualcosa del calibro del compianto Napster, ad esempio). E ci vorrà anche uno sforzo in più da parte nostra, come utenti, per abbracciare Linux nonostante le sue difficoltà.

A proposito di sforzi: se vi interessa far sentire la vostra presenza agli alti papaveri che legiferano in materia di brevetti a livello europeo, potete includere il vostro nome nella petizione "Petition for a Software Patent Free Europe" presso questo sito. Lo hanno già fatto in quasi centomila, me compreso. Che ne dite di dargli una spintarella e fargli superare questa cifra?

Il destino di Linux, insomma, è nelle vostre e nostre mani. Se eravate incerti se dare il definitivo benservito a Microsoft e non comperare XP, ora avete un motivo in più. Se vi sembrava che non valesse la pena di imparare un nuovo sistema operativo e che tutto sommato qualche virus e qualche crash ogni tanto fossero fastidi sopportabili, ora avete una ragione per ricredervi. Senza di voi, infatti, il pinguino di Linux potrebbe fare la fine del topo. E noi con lui.

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Paolo Attivissimo

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