Cinque persone iscritte nel registro degli indagati per aver condiviso via Internet le informazioni necessarie per realizzare armi tradizionali, chimiche e batteriologiche. Ma avevano anche armi reali detenute illegalmente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-03-2009]
Che in Rete si possano trovare le istruzioni per costruire ordigni esplosivi non dovrebbe essere un mistero per nessuno: è qualcosa di risaputo, anche se certo non gridato ai quattro venti.
Anche cinque italiani, tra i 20 e i 36 anni, hanno collaborato alla diffusione di queste informazioni via Internet e perciò - oltre che per il possesso di illegale di armi e munizioni - sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Catania.
"Chi seguiva le loro istruzioni era in grado di costruire una bomba a tutti gli effetti" ha dichiarato Marcello La Bella, dirigente della polizia postale di Catania che ha scoperto l'attività informatica dei cinque.
Gli indagati hanno ammesso la propria responsabilità mentre è ancora al vaglio l'ipotesi di un collegamento con gruppi terroristici, per i quali non sarebbe una novità scambiarsi informazioni e istruzioni via Internet.
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