Un presidio davanti all'Ambasciata USA di Roma per protestare contro le ingerenze nella privacy degli utenti di Google da parte di Bush.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-01-2006]
Tutto il mondo discute della richiesta fatta dall'amministrazione Bush a Google, il più potente e consultato motore di ricerca del web, di avere accesso al database delle ricerche effettuate nel campo della pornografia. Secondo il presidente americano ciò aiuterebbe la lotta contro la pedopornografia. Le maggiori associazioni americane per la difesa dei diritti civili sul web e fuori dal web hanno già contestato duramente questa nuova e inquietante iniziativa di violazione della privacy e della libertà degli utilizzatori di Internet.
Anche in Italia qualcosa si muove: Mercoledì 25 Gennaio alle 18.00 davanti all'ambasciata degli Stati Uniti di via Veneto, la Federazione dei Verdi promuove un presidio di protesta "Free The Net". Il senatore Fiorello Cortiana dichiara, a proposito delle motivazioni della manifestazione: " Le motivazioni degli attacchi che si susseguono contro la libertà della rete sono svariate: che si tratti della conservazione della dittatura e della repressione dei dissidenti, come a Cuba e in Cina, che si voglia salvaguardare la morale integralista dell'Iran e dei Teo-con americani, che si usi la necessaria lotta al terrorismo come leva per smantellare diritti acquisiti, come è avvenuto con la conservazione delle mail dei cittadini per anni, come avviene in Italia grazie al Decreto Pisanu sul terrorismo. Siamo insomma di fronte a un attacco che tende a trasformare il web in un controllatissimo supermarket, dove l'unica voce consentita è quella dei Governi."
"Tutto ciò è ancora piu incredibile se pensiamo che le Nazioni Unite hanno deciso di andare verso una regolamentazione di Internet che non dipenda dai Governi, anche grazie a numerosi appelli internazionali per una Carta dei Diritti della Rete, come quello promosso, insieme a me, dal prof. Stefano Rodotà e del Ministro brasiliano Gilberto Gil. Per questo, ancora una volta, dopo Cina e Iran, Mercoledì sera saremo sotto all'ambasciata americana per chiedere con fermezza che internet non subisca le ingerenze degli stati e che la privacy venga garantita a livello internazionale."
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