Quanto costa la Siae, quanto è attuale la Siae

Alcune riflessioni sulla Società Italiana Autori ed Editori ai tempi dell'Internet.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-04-2009]

Palazzo Eur, Sede Direzione Generale SIAE

Sono 743 i milioni di euro incassati nel 2007 dalla Siae, Società italiana autori ed editori. Di questi, 109 milioni sono stati trattenuti dall'ente come compenso per le sue attività. Che non si esauriscono con la tutela dei diritto d'autore in Italia, funzione che l'ente esercita in pratica in monopolio nel nostro Paese. Sono cifre che emergono dall'ultima inchiesta di Altroconsumo, presentata oggi a Roma al dibattito su Internet, diritto d'autore e libertà di informazione in Rete.

Qualche dato: per la vendita di biglietti e servizi di vidimazione, la SIAE incassa quasi 16 milioni di euro. Di essi ben 12 milioni derivano dai bollini apposti sui libri (su richiesta dell'autore o dell'editore) e sui prodotti multimediali, questi ultimi sospesi da una sentenza della Corte di giustizia di Strasburgo, ora reintrodotti in Italia grazie al decreto 31/2009 di inizio aprile della Presidenza del Consiglio dei ministri. Contro la quale Altroconsumo è intervenuta al TAR Lazio.

Dall'analisi del bilancio 2007 della Società, far funzionare la macchina costa complessivamente 193 milioni di euro, di cui il 76% solo per il personale. Il bilancio prevede costi superiori ai ricavi di oltre 30 milioni di euro. Si ottiene un pareggio contabile solo per la gestione finanziaria, considerata nel 2007 in attivo, nonostante fosse costituita, tra l'altro, da titoli Lehman Brothers. Non proprio un ottimo investimento.

Un autore che si iscrive alla Società deve pagare 220 euro e ogni anno successivo rinnovare l'adesione con 91,50 euro. Si ha così diritto al controllo dell'utilizzo dell'opera, riscuotendone i diritti. Ma pensare di essere remunerati per la propria creatività in questo modo è un'illusione: secondo Giorgio Assumma, presidente Siae, oltre la metà degli iscritti tra gli autori musicali sono in perdita, cioè guadagnano meno, in diritti, di quanto spendano per l'iscrizione. E all'estero fanno meglio. Per un autore musicale, iscriversi a una società straniera è meno costoso, e si paga solo una volta: confrontare con PRS, in Gran Bretagna (costo: 10 sterline), Sacem in Francia (119 euro), Sgae in Spagna (15 euro).

Le nuove tecnologie aprono orizzonti soprattutto ai nuovi autori e a chi non ha un contratto forte con una casa di produzione. Orizzonti che il sistema Siae, fondato nell'800, non è in grado di coprire, né in flessibilità, né in costi di accesso equi e competitivi.

Con la campagna DirittodiRete Altroconsumo sta portando avanti le istanze dei consumatori nell'era del digitale. Autori e utenti non sono più soggetti distinti: produrre opere, distribuirle e fruirle è l'attività giornaliera per una moltitudine di consumatori online. L'autore che vuole vedere remunerata la propria creatività al centesimo, anche in Rete, ha bisogno di nuovi soggetti con nuovi strumenti di monitoraggio, realizzabili fin da oggi grazie ai sistemi digitali disponibili.

Internet pone in discussione il sistema di distribuzione tradizionale dell'industria dei contenuti, e i suoi ritardi ad adattarsi ai nuovi scenari della società dell'informazione. E' invece possibile una convergenza di interessi tra autori e consumatori in un mercato digitale più equo, sostenibile ed innovativo.

I diritti di proprietà intellettuale sono essenziali per lo sviluppo del patrimonio culturale ma vanno contemperati con l'irrinunciabile rispetto di altri diritti fondamentali dei cittadini, quali la privacy e l'accesso alla cultura. La sfida va oltre la necessità di combattere la cosiddetta pirateria. E' un mercato che da tempo fatica ad innovarsi, ma deve farlo. E' necessario salvaguardare le formidabili opportunità rappresentate da Internet in termini di sviluppo della libertà di informazione, partecipazione democratica ed efficienza del mercato.

Di questo si discute oggi a Roma, alla Sala delle Colonne della Camera dei deputati, dalle ore 9,30 alle 17,00, per iniziativa di Altroconsumo e dell'Istituto politiche per l'innovazione (qui sotto l'evento in streaming).

Ai senatori e onorevoli, rappresentanti di diversi schieramenti della compagine poltica che parteciperanno al dibattito, verrà richiesto di sottoscrivere un impegno per uno sviluppo sostenibile del mercato dei contenuti digitali e per la salvaguardia della libertà di espressione in Rete.

Maggiori dettagli sul sito di Altroconsumo, da cui è tratto questo articolo.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 7)

....e si la SIAE è proprio un problema :shock:, oramai è diventata quasi una piccola mafia legalizzata :evil:, purtroppo :(.
31-5-2009 12:12

In effetti le case discografiche sono enti che parassitano a noi onesti cittadini e senza muovere un dito hanno i diritti su chi canta, chi scrive, chi disegna, sui dischi vergini, sulle etichette, sui programmi e S.O. dei pc e non stò ad elencare tutto senò stasera sono ancora qua, si perchè vantano i diritti su tutto, peggio della... Leggi tutto
24-4-2009 14:00

IN UN PAESE NORMALE tutti gli enti che producono solo per la loro sopravvivenza ANDREBBERO CHIUSI, dall'oggi al domani e chi ci lavora SI ARRANGI, come fanno i lavoratori del privato! Leggi tutto
24-4-2009 13:50

perchè abbiamo, anzi abbiamo MAI avuto un governo (per i cittadini) in itGlia? :evil: Leggi tutto
24-4-2009 13:48

Si tratta dell'ennesimo baraccone iperburocratico che grava sulle spalle di Pantalone. E aggiungo, correggendo Merlin: magari si elevasse al rango di ente inutile! In verità si tratta di un'organizzazione altamente parassitaria e costosissima, quindi estremamente dannosa. Quello che maggiormente dovrebbe far riflettere è il fatto che... Leggi tutto
24-4-2009 12:13

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