Esiste l'automobile di fascia bassa, semplice, robusta, di poco prezzo e riparabile? No. Stavolta, se vogliamo tenere lo zio Bill fuori dalla nostra auto, ci dobbiamo impegnare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-02-2004]
In questo articolo e in quest'altro abbiamo affrontato la crescente informatizzazione dell'automobile come strumento dei produttori per limitare la libertà dei consumatori, costretti a pagare prima per beni che non usano completamente, e poi a causa dell'inaccessibile manutenzione.
Dal punto di vista ambientale, questi moderni veicoli sono una continua incitazione al consumo. Esattamente come avviene per i PC, chi rimane indietro di qualche anno, ha la sensazione di essere obsoleto. Non solo, ma si ritrova fra le mani una macchina non affidabile, progettata per percorrenze molto più limitate rispetto a qualche anno fa.
La logica della sostituzione, già imperante a livello di scelta del veicolo, è forte anche nella sua manutenzione: la difficoltà di riparazione fa optare i meccanici per la sostituzione del pezzo, quindi ancora inquinamento, ancora rifiuti.
Abbiamo fatto riempire le nostre vetture, dei semplici mezzi di trasporto, con ogni sorta di elettrodomestico, tanto che oggi, senza almeno 2500 cavalli, non si può affrontare neanche un cavalcavia.
Abbiamo accettato, senza batter ciglio, la benzina come combustibile principe, quando le più elementari regole di buonsenso la classificherebbero al massimo uno scarto di raffineria, per la sua pericolosità, infiammabilità, per problemi alla salute pubblica connessi allo stoccaggio ed alla distribuzione nelle migliaia di stazioni di servizio (sono nate anche mezze bufale).
Abbiamo anche pensato che non fosse abbastanza velenosa, quindi abbiamo consentito al suo arricchimento in benzene (altro scarto pericolosissimo: trenta milioni di tonnellate/anno che non saprebbero dove buttare), prendendo per buona la farsa della marmitta catalitica, come non sapessimo che funziona solo quando raggiunge i diciotto miliardi di gradi o se l'Inter vince lo scudetto.
Abbiamo lasciato che la tecnologia trascurasse di sviluppare cicli e combustibili puliti come il metano, il gpl, o vettori energetici come l'aria compressa, l'energia elettrica, l'idrogeno, per circolare nelle nostre inquinatissime città.
Ogni volta che siamo tornati dal concessionario, abbiamo bevuto la storia della sicurezza, del minore inquinamento, e abbiamo acconsentito a lasciare nelle sue mani rate sempre più elevate, senza che la nostra vita migliorasse di una virgola. Salvo poi imbufalire di fronte a conti di 300 euro per una lampadina ("Sa, bisogna cambiare tutto il blocco fanale") o per un vetro bloccato ("Abbiamo sostituito la centralina").
Nel caso dei telefonini, la via di uscita da questa schiavitù è la fascia bassa. Purtroppo, per l'auto non c'è, al momento, niente da fare. La libertà di scelta dei consumatori, in questo settore, se ne è andata a ramengo, senza che nessuno se ne accorgesse. La lunga mano del mercato si è atrofizzata, e le vetture di fascia bassa sono complicate come le altre. Ma sono di qualità peggiore.
Chi pensa che questo sia l'aspetto più grave della faccenda, si tenga forte, che non è finita: l'automobile sembra sempre più essere la nuova frontiera di espansione della Microsoft.
Sì, proprio loro, quelli di Windows XP e delle pezze infinite, delle falle di sicurezza e dei worms. Dopo il Consumer Electronics Show di Las Vegas è assodato che uno degli obiettivi della "seamless computing" di Microsoft è fare del suo Windows Ce lo standard di controllo delle nostre vetture.
Windows CE è un sistema che si interfaccerà con la strumentazione di bordo, interagirà con noi anche attraverso comandi vocali. Da lì, avanti senza limiti, con le auto come client di una rete estesa sulla strada. Mentre viaggiamo, potremo svolgere, in modalità wireless, le normali attività di comunicazione Web, via e-mail, oppure giocare a solitario o a campo minato.
E se si pianta il sistema? Niente paura: i modelli più costosi della gamma avranno a disposizione i tasti alt-ctrl-del sul volante, al posto del clacson. Altrimenti, la soluzione migliore è spegnere il motore, uscire tutti dall'auto, chiudere le portiere, poi risalire e riavviare.
Stando a quanto affermano gli uomini di Gates, il sistema sarà adottato da 23 modelli di automobili prodotti da costruttori come Bmw, Citroën, Clarion, DaimlerChrysler, Subaru, Honda, Hyundai, Mitsubishi, NexTech, Toyota e Volvo. E non manca la nostra Fiat. Prendiamo nota, dunque, per le nostre future campagne di boicottaggio, anche se non sono molti i produttori che restano fuori. A proposito: a forza di accorpamenti, acquisizioni, fusioni, scambi di azioni, non credete anche voi che stiano diventando troppo pochi?
Malgrado tutto, io sono ottimista. Penso che chi vuole un'auto smart ed hi-tech, abbia tutto il diritto di averla, ma ci deve essere anche una vettura per chi, come me, la usa solo per spostarsi. Penso che si possano rispettare le leggi in termini di inquinamento, anche utilizzando combustibili migliori di quelli tradizionali. Penso che ci sia spazio per un gruppo di pressione verso i produttori, per inserire nel mercato automobili realmente di fascia bassa, che rispondano contemporaneamente ai quattro requisiti, semplice, robusta, di poco prezzo e riparabile. So che non ci vorrà poco, ma sbrighiamoci: la mia vecchia auto (1998) non so ancora quanto durerà.
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dasio78