Sarebbero due funghi i responsabili del suono caratteristico degli strumenti creati dal maestro liutaio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-09-2012]
In molti, nel corso degli ultimi tre secoli, hanno cercato di scoprire quale sia il segreto che ha permesso ad Antonio Stradivari di realizzare violini dal suono così unico.
Tra i responsabili spesso si cita la possibilità che aveva Stradivari di utilizzare legno proveniente da alberi che avevano affrontato il periodo di freddo intenso che colpì l'Europa tra il XVII e il XVIII secolo.
Questa glaciazione avrebbe avuto come effetto un aumento della compattezza e dell'elasticità del legno, caratteristiche che sarebbero alla base del suono prezioso degli Stradivari.
Secondo il professor Francis W. M. R. Schwarze per poter replicare l'opera del maestro liutaio non sarà necessario attendere un'altra glaciazione: è sufficiente sfruttare l'azione di due funghi.
Se generalmente nessun violinista sarebbe contento di scoprire dei funghi nel proprio strumento, per il professor Schwarze lasciare agire per un po' il Physisporinus vitreus e lo Xylaria longpipes ha invece effetti benefici sul suono.
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Questi funghi - spiega il professore - «degradano gradualmente le pareti cellulari, inducendo dunque un assottigliamento delle pareti stesse. Ma anche negli stadi più tardivi della decomposizione del legno rimane una struttura rigida attraverso la quale le onde sonore possono ancora viaggiare direttamente» e la resistenza del legno non viene sostanzialmente compromessa.
Una volta raggiunta la tonalità desiderata, è sufficiente trattare i violini con ossido di etilene per uccidere i funghi.
Un test, condotto facendo ascoltare da dietro una tenda un violino trattato per nove mesi con il metodo Schwarze e uno Stradivari del 1711 ha mostrato come la giuria di esperti selezionata per l'esperimento e la maggioranza del pubblico abbiano creduto che il violino trattato fosse uno Stradivari autentico.
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