Per l'imbarazzo e lo stress causati.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2014]
È lecito per le scuole curiosare negli account Facebook ed email dei proprio alunni? Stando al risarcimento record ottenuto da una ragazzina del Minnesota (USA) proprio per questo motivo, decisamente no.
R.S., che oggi ha 15 anni, aveva scritto sul proprio profilo Facebook dei commenti denigratori su un insegnante di sostegno. L'articolo continua qui sotto.
Non c'era modo per la scuola di conoscere il contenuto delle conversazioni della ragazza se non accedendo ai suoi account; inizialmente, si pensava che la scuola avesse ottenuto il permesso dei genitori, ma ciò non era vero.
Il caso finì quindi in tribunale e ora è giunto a conclusione: la scuola deve pagare un risarcimento pari a 70.000 dollari (circa 50.000 euro).
Il motivo di tale cifra è da ricercare nel fatto che, a causa dello stress e dell'imbarazzo causato dalla vicenda, R.S. è rimasta indietro con gli studi.
In aggiunta al risarcimento - che sarà diviso tra la famiglia della ragazzine a l'American Civil Liberties Union, che l'ha rappresentata - il processo ha stabilito che la scuola debba cambiare le proprie regole per evitare che casi del genere si ripetano.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|