L'esoscheletro non serve più: la nuova frontiera è aggirare le lesioni spinali grazie alla tecnologia wireless.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-11-2015]
Quando pensiamo alle soluzioni ideate per restituire ai paraplegici la capacità di movimento spesso pensiamo agli esoscheletri che si sono finora dimostrati piuttosto promettenti. Tuttavia, alcuni ricercatori si stanno spigendo oltre, arrivando a restituire la capacità di controllare gli arti a quanti l'hanno persa, senza bisogno di far loro indossare complicate protesi.
Il primo successo è stato ottenuto alla fine di settembre presso l'Università della California a Irvine. Alcuni ricercatori sono stati in grado di "collegare" via Bluetooth il cervello e le gambe del ventottenne Adam Fritz, la cui spina dorsale era stata in passato danneggiata da un incidente che l'aveva lasciato paralizzato dalla vita in giù.
Un elettroencefalografo capta i segnali emessi dal cervello per muovere le gambe, e tali segnali vengono passati a un apparecchio chiamato Brain-control Interface. Questo a sua volta li trasmette via Bluetooth a degli elettrodi impiantati nelle ginocchia, attivando così il movimento e in pratica bypassando la spina dorsale danneggiata, non più in grado di trasmettere i segnali.
Certamente il lavoro da fare è ancora molto: Fritz è stato in grado di camminare, a fatica e dopo una lunga fase preparatoria, per appena 4 metri, ma ciò ha dimostrato che la strada è percorribile. Dal canto proprio l'uomo ha spiegato che per utilizzare l'apparecchiatura ha dovuto «restare completamente concentrato. Bisogna pensare a ogni singolo passo mentre lo si compie». L'articolo continua dopo il video.
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Usando una tecnica analoga, alla fine di ottobre un gruppo di medici della Case Western Reserve University, in Ohio, ha permesso a un uomo il cui braccio era paralizzato di tornare a muoverlo.
La Brain-control Interface ha letto i segnali provenienti dalla corteccia motoria e li ha trasmessi via Bluetooth a un ricevitore inserito nel braccio, il quale ha generato gli impulsi elettrici necessari per far contrarre i muscoli.
«Non è un movimento fluido come quello che si compie quando si afferra una tazza di caffè, ma il fatto che abbiano permesso a un uomo di controllare il proprio corpo, di stimolare i muscoli in un modo specifico così da farli muovere, è incredibile» commenta John Donoghue di Braingate, l'azienda che ha sviluppato la Brain-control Interface.
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